Addio al presidente emerito Giorgio Napolitano

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Giorgio Napolitano, il presidente emerito della Repubblica Italiana, è morto alle 19:45 di oggi in una clinica di Roma. È stato il primo nella storia della Repubblica ad essere presidente due volte: rieletto al Quirinale nel 2013 dopo la prima volta del 2006. Nato a Napoli il 29 giugno 1925, aveva 98 anni ed era malato da tempo.

Quella di Giorgio Napolitano è stata una vita dedicata alla politica: presidente della Camera nell’XI Legislatura (subentrando nel 1992 a Oscar Luigi Scalfaro, salito al Quirinale), ministro dell’interno nel governo Prodi I, deputato pressoché stabilmente dal 1953 al 1996, europarlamentare dal 1989 al 1992 e dal 1999 al 2004. Nel 2005 era stato nominato senatore a vita da Ciampi. Nel 2006 divenne Capo dello Stato.

Con lui l’Italia perde un pezzo importante della storia dell’ultimo secolo. Ci lascia l’uomo delle riforme a tutti i costi, napoletano di gran classe, elegante e “pignolo”, come egli stesso si è definito.

Questo il ricordo del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella:

“Nella vita di Giorgio Napolitano si specchia larga parte della storia della seconda metà del Novecento, con i suoi drammi, la sua complessità, i suoi traguardi, le sue speranze.

Dalla frequentazione, negli anni giovanili, dello stimolante ambiente culturale napoletano, all’adesione alla causa antifascista e del movimento comunista, all’impegno per lo sviluppo del Mezzogiorno e delle classi sociali subalterne, sino poi alla convinta opera europeistica e di rafforzamento dei valori delle democrazie, il presidente Napolitano ha interpretato significative battaglie per lo sviluppo sociale, la pace e il progresso dell’Italia e dell’Europa.

Membro del Parlamento Europeo, e Presidente della sua Commissione Affari costituzionali, promosse il rafforzamento delle istituzioni comunitarie per un’Europa sempre più autorevole e unita.

Eletto alle più alte magistrature dello Stato, Presidente della Camera dei Deputati, Senatore a vita, Presidente della Repubblica per due mandati, ha interpretato con fedeltà alla Costituzione e acuta intelligenza il ruolo di garante dei valori della nostra comunità, con sentita attenzione alle istanze di rinnovamento presenti nella società. Votato alla causa dei lavoratori, inesauribile fu la sua azione per combattere la spirale delle morti sul lavoro.

La sua morte mi addolora profondamente e, mentre esprimo alla sua memoria i sentimenti più intensi di gratitudine della Repubblica, rivolgo ai familiari il cordoglio dell’intera nazione”.

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