SORRENTO. I primi volontari sono partiti lunedì scorso. Sono ragazzi e giovani che rinunciano all’ultimo scampolo di vacanze per dedicarsi alla solidarietà. Il tutto in memoria di Mauro Di Maio, morto nel 2012 per una malattia quando aveva appena 16 anni. Ed i suoi genitori, Franco e Teresa, hanno deciso di mantenerne vivo il ricordo aiutando il prossimo. E’ così che è nata Casa Mauro a Bikop, in Camerun, Struttura dove i volontari sorrentini trascorreranno due settimane per lavorare al fianco del personale locale per dare sostegno agli 80 bambini di famiglie bisognose che sono accolti nel nome di Mauro Di Maio. Il progetto ha come obiettivo la ristrutturazione dell’edificio che ospita la comunità e un’assistenza concreta per la gestione della quotidianità. Tre gruppi di volontari di ogni età resteranno a Bikop in queste settimane di agosto.
“C’è un’alba per ogni viaggio – scrive sulla propria pagina Facebook la mamma di Mauro -. Quest’alba annuncia una partenza, un inizio, un viaggio verso una terra di stridenti contraddizioni, assurdi e paradossali squilibri, intrecci di continue turbolenze, eppure un sentiero segnato ti condurrà proprio lì, dove c’è la gente che sa ascoltare il vento sulla propria pelle, sentire gli odori delle cose catturarne l’anima. Perché lì c’è la verità, lì c’è la dolcezza, lì c’è la sensibilità, lì c’è anche l’amore!”. Un’iniziativa portata avanti anche grazie al prezioso contributo di singoli donatori che hanno raccolto i fondi necessari.
Le donazioni consentiranno di comprare latte per circa 700 bambini di mamme sieropositive che non possono allattare, il completamento di casa Mauro con suppellettili, materassi e altro materiale per accogliere i volontari, in particolare medici e infermieri, che potranno non solo assistere i malati, ma anche istruire il personale del posto. “Siamo in Camerun – sottolinea Franco Di Maio – a Casa Mauro, con don Tonino Minieri e un gruppo di 13 ragazzi, siamo qui per poter vedere di persona quello che è stato realizzato con il contributo di tante persone, e per due settimane di volontariato nei villaggi della missione: lasceremo una targa per ricordo”.