Poco fa è stata diffusa una nota da parte di alcune associazioni della penisola sorrentina in merito alla vicenda della compravendita de l’Isca. La lettera, inviata anche alla Procura di Torre Annunziata chiamava in causa il Parco di Punta Campanella. A stretto giro arriva la replica dei vertici dell’Area marina che pubblichiamo di seguito.
Gentile Direttore,
In riferimento alla notizia pubblicata poco fa dalla stampa locale riguardo la vendita di Isca e la nota inviata da alcune associazioni locali alla Procura di Torre Annunziata, l’Area Marina Protetta Punta Campanella precisa quanto segue:
l’Ente resta basito, sconcertato e amareggiato, oltre che notevolmente sorpreso dal contenuto, in alcuni passaggi diffamatorio e calunniosio, della missiva inviata da alcune associazioni locali alla Procura in cui, tra le altre cose, si afferma che ” …ci sarebbero dei preoccupanti dubbi sulle ritardate informazioni dell’Amp e dei componenti del Comitato di Gestione ai propri sindaci e sulla ritardata richiesta di finanziamento al Ministero competente per esercitare il diritto di prelazione…” .
Sono altresì strumentalizzate e travisate le parole del Sindaco di Massa Lubrense, Lorenzo Balducelli che ha affermato soltanto di non essere stato informato ne’ dagli acquirenti ne’ dai venditori ma, anzi, di essere stato notiziato proprio dal Presidente dell’Amp Punta Campanella.
Riguardo invece ai “presunti” ritardi che insinuano un comportamento volontariamente dilatorio per non si sa quali meglio precisate ragioni, si sottolinea come l’Amp Punta Campanella abbia gestito tutto perfettamente nei tempi e con la massima trasparenza che contraddistingue l’attività dell’Ente, e non siano giunte presso gli uffici richieste di ostensione degli atti da parte di alcuno. Inoltre, si sottolinea come i componenti del Cda siano stati informati della risposta inviataci dal Ministero, con preghiera di notiziare i sindaci dei loro comuni di riferimento, il giorno stesso in cui è pervenuta nei nostri uffici.
La missiva in cui si informa e si richiede il finanziamento al Ministero per la Transizione Ecologica è stata, inoltre, inviata abbondantemente entro i termini previsti, e cioè oltre due mesi prima della scadenza del diritto di prelazione, il cui iter è stato quindi legittimamente avviato, con richiesta di fondi, non avendo l’Ente la disponibilità economica necessaria ad acquisire il Bene.
Tanto si doveva precisare per una corretta e adeguata informazione.