Un candidato unitario alla Città Metropolitana, si punta su Tito

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Il prossimo 9 ottobre si svolgeranno le elezioni per il rinnovo del Consiglio della Città Metropolitana di Napoli. Partecipano al voto solo gli amministratori pubblici in carica. Le preferenze, inoltre, hanno un “peso specifico” diverso a seconda delle dimensioni del Comune presso il quale si esercita la propria carica.

Per spiegare il complesso meccanismo può essere utile un esempio. Il voto di un consigliere comunale di Sorrento (Comune di fascia D con popolazione tra 10.001 e 30.000 abitanti) vale 36 “punti”. Lo stesso voto espresso, però, da un consigliere comunale di Napoli (Comune di fascia H con popolazione tra 500.001 ed un milione di abitanti) vale ben 823 “punti”. In pratica la preferenza di un consigliere napoletano vale circa 23 volte quella espressa da un suo collega di Sorrento.

E’ chiaro, quindi, che con questo sistema di rapporti risulta alquanto difficile ottenere l’elezione di un candidato che non ottenga il sostegno di un numero consistente di sindaci e consiglieri comunali di peso “specifico basso” o di alcuni di quelli dal “peso specifico” più elevato.

In quest’ottica, quindi, per evitare la debacle del 2014, gli amministratori pubblici della costiera sorrentina sarebbero orientati a puntare su una singola candidatura. Il nome che ricorre più insistentemente in queste ore è quello di Giuseppe Tito, sindaco di Meta e uno degli uomini di spicco del Partito Democratico in provincia di Napoli, il quale ha già avviato un giro di consultazioni per sondare la disponibilità dei colleghi a sostenerlo. Nelle prossime ore, la candidatura di Tito sarà vagliata da tutti i sindaci e le rispettive maggioranze.

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