SORRENTO. Trovata una seconda microspia al Comune dopo quella rinvenuta l’altro giorno nell’ufficio del sindaco Giuseppe Cuomo. Questa volta la “cimice” era nascosta nella sala dove si svolgono le riunioni della Giunta municipale. Una stanza ancora più inaccessibile di quella del primo cittadino, in quanto per raggiungerla bisogna attraversare una serie di passaggi che in pochi conoscono.
Il sofisticato apparecchio, a quanto sembra molto simile a quello ritrovato in precedenza, si trovava sotto il tavolo della sala dove si riunisce l’esecutivo. Il rinvenimento sarebbe merito dei tecnici che stavano eseguendo una bonifica degli uffici proprio in seguito a quanto accaduto nelle ultime ore.
L’impianto è stato già consegnato ai carabinieri della compagnia di Sorrento che stanno indagando sulla vicenda dopo la denuncia presentata l’altra mattina dal primo cittadino. L’obiettivo è quello di avvalersi di tecnici specializzati, come potrebbero essere quelli del Ris dell’Arma, nel tentativo di individuare chi ascoltava ciò che veniva detto all’interno del Palazzo Comunale di piazza Sant’Antonino.
Al momento le indagini sono alle battute iniziali e gli inquirenti non si sbilanciano, anche se risulta evidente che chi ha piazzato le microspie deve essere particolarmente interessato rispetto a quanto avviene negli uffici dove si decide la vita amministrativa della città di Sorrento.
I militari del capitano Marco La Rovere nei prossimi giorni ascolteranno coloro che possono avere accesso ai locali dove sono state rinvenute le microspie. Un gruppo di persone che non dovrebbe essere particolarmente numeroso.
Ovviamente la vicenda, che prende sempre più i contorni di una spy-story, tiene con il fiato sospeso gli amministratori pubblici cittadini e quanti lavorano presso gli uffici del Comune, anche se il sindaco Cuomo ha tentato di gettare acqua sul fuoco. Ieri, infatti, dopo il ritrovamento della prima “cimice”, ha affermato che si tratta “di una situazione che stiamo affrontando con la serenità di sempre, forti del fatto che non abbiamo nulla da nascondere”.