La storia che riemerge dal sottosuolo e dall’oblio. Sorrento può vantare origini antichissime, con reperti che di tanto in tanto riaffiorano. È il caso di una parte dell’antico acquedotto di epoca romana che portava l’acqua in città. Nei giorni scorsi gli operai di Penisolaverde impegnati in operazioni di pulizia e manutenzione lungo il corso del rivolo La Neffola, hanno portato alla luce i resti della struttura (foto in alto).
Secondo quanto riportava lo storico Mario Russo in un suo scritto, l’impianto (nello schizzo a lato) che garantiva l’approvvigionamento idrico al centro di Sorrento risalirebbe al IV-III secolo a.C. Dopo l’intervento degli operatori della società transitando da via Capo è possibile scorgere quel che resta di uno dei due archi minori che sorreggevano il ponte sul quale scorreva l’acqua.
Basta poi percorrere pochi metri e si raggiunge quella che oggi è piazza Andrea Veniero. Nel secolo scorso veniva identificata come piazza Mercato, poiché era qui che si radunavano gli ambulanti e gli agricoltori per vendere i propri prodotti. Ma in epoca romana era una delle aree del nucleo urbano di Sorrento.
La conferma nel 2008 quando sono stati eseguiti importanti lavori di restyling. Durante le attività di scavo sono emersi numerosi resti sepolti nel sottosuolo. L’amministrazione comunale del tempo, non potendo disporre delle risorse economiche necessarie per riportarli alla luce e garantirne la conservazione, decise, d’accordo con la Soprintendenza per i beni archeologici della Città Metropolitana di Napoli, di catalogarli e di indicarne l’esatta posizione sulle mappe, prima di interrarli nuovamente.
Strategia che avrebbe consentito di preservarli fino al momento di farli riemergere. Cosa che avverrà a partire da domani quando l’intera superficie di piazza Veniero sarà trasformata in un grande cantiere grazie ai fondi del Pnrr. “Si tratta di una parte della nostra città dall’elevato valore archeologico come conferma anche il recente rinvenimento di un crocifisso di epoca paleocristiana – sottolinea il sindaco Massimo Coppola -. Nelle prossime settimane metteremo a vista i reperti e valorizzeremo tutta la piazza anche grazie alla delocalizzazione della struttura che attualmente sorge al centro dell’area e che sarà leggermente spostata verso lo spazio retrostante per diventare un punto informativo turistico e parte integrante del sito storico”.
Le operazioni previste, come riporta l’ordinanza della comandante della polizia municipale, colonnello Rosa Russo, che impone la chiusura della parte centrale di piazza Veniero, proseguiranno fino alla fine di settembre del 2025.
Nel frattempo un’analoga operazione di recupero e valorizzazione di antichi reperti è stata già ultimata nella zona denominata Sottomonte, al confine con il Comune di Sant’Agnello, dove sono in corso i lavori di riqualificazione del corso Italia. Durante le operazioni è stata ritrovato un monumento funerario del V secolo a.C. che, così come concordato con la Soprintendenza, è stato reso visibile realizzando delle teche in vetro e acciaio Corten nella muratura al lato della carreggiata che ne garantiscono la protezione dagli agenti atmosferici e dallo smog.
Lo stesso avverrà per l’arco di porta del bastione di Parsano grazie ai lavori che inizieranno nei prossimi giorni sempre attingendo alle risorse del Pnrr.
Articolo del nostro direttore per Il Mattino.