Sorrento. Vallone dei Mulini, assolto Pontecorvo

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“Il fatto non sussiste”. È quanto stabilito dal Tribunale di Torre Annunziata che ha assolto l’imprenditore Mariano Pontecorvo per le accuse di abusi edilizi nella realizzazione del progetto di restyling dell’ex mulino che si trova nel canyon che si apre alle spalle di piazza Tasso, nel cuore di Sorrento. Il dispositivo è datato 9 aprile scorso ed è stato emesso dal giudice monocratico Carmela De Simone.

Si tratta di una prima ma importante vittoria legale, dopo il sequestro dell’immobile e lo stop ai lavori disposto dalla magistratura nel marzo del 2020. Alla fine di un lungo iter processuale, Pontecorvo è stato scagionato dai reati contestati con il conseguente dissequestro del sito.

L’intervento edilizio nel Vallone dei Mulini era finito nel mirino della magistratura, sollecitata da esposti delle associazioni ambientaliste, con l’accusa di violazione delle prescrizioni presenti nei titoli autorizzativi. In altri termini, le opere non sarebbero state conformi alle indicazioni espresse dalla Soprintendenza per l’area metropolitana di Napoli.

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Non sono state ancora diffuse le motivazioni della sentenza, ma è evidente che la formula assolutoria utilizzata “il fatto non sussiste” non lascia spazio a dubbi sulla valutazione del magistrato. Per saperne di più è necessario attendere 90 giorni, tempo che il giudice si è riservato per esporre, in punta di diritto, le ragioni che hanno portato all’assoluzione.

“Fino ad oggi ho sopportato con pazienza tante illazioni – ha commentato Mariano Pontecorvo ad Agorà -. Da ora in poi, tengo a precisare, che ciascuno sarà chiamato a rispondere di affermazioni calunniose”. Lo stesso imprenditore annuncia poi che “appena possibile sarà messo del terreno sopra al solaio del manufatto per favorire la ricrescita della vegetazione preesistente e che tanto ha contribuito a rendere famoso questo scorcio di paesaggio. Il microclima unico, presente nel vallone, che esalta la biodiversità e grazie ad umidità che tocca l’80% farà il suo corso”.

Rispetto alle accuse di alterazione dei luoghi, invece, Pontecorvo tiene a puntualizzare che “come hanno potuto constatare i funzionari della Soprintendenza, l’intervento edilizio ha evitato che l’antico mulino crollasse”.

Una vicenda, quella del Vallone, da tempo al centro del dibattito in città. Da una parte c’è chi ha visto nel progetto un’operazione speculativa destinata ad alterare la bellezza dell’area, mentre sul fronte opposto sono schierati coloro che hanno apprezzato la circostanza che la cordata acquirente fosse composta da imprenditori sorrentini, evitando così l’ingresso di operatori estranei al territorio.

Le polemiche sono partite fin da subito, ossia quando, nel 2012, si è concretizzato l’acquisto dell’area. La vendita è stata all’epoca conclusa tra Pontecorvo, in qualità di socio di maggioranza della società “Maccheronificio srl”, e gli eredi della famiglia Mathieu. Il Vallone dei Mulini è uno dei luoghi simbolo di Sorrento. Si trova in una suggestiva gola naturale, visibile a pochi metri dalla centrale piazza Tasso
e tanta parte del fascino è data dalla crescita di arbusti e vegetazione tra mura che trasudano storia.

Si poteva impedire che il sito finisse nelle mani di privati? Pare proprio di no. In quanto all’epoca dell’acquisto non c’era vincolo e quindi, il Comune o altro ente pubblico non avrebbe potuto esercitare diritto di prelazione. Condizione quest’ultima che è maturata dopo la vendita.
In ogni caso, qualsiasi opinione si abbia, una sentenza, al momento vigente, ha stabilito che il progetto di restyling è legittimo e che i lavori possono essere ultimati e conclusi.

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