C’è tutta la sensibilità, la bellezza, la diversità di un ambiente come quello della terra delle Sirene – dall’ultimo tratto della Circumvesuviana in direzione Sorrento, alla costa spettacolare di Massa Lubrense – nella fotografia, e nello sguardo, delle ragazze e dei ragazzi dell’Istituto superiore polispecialistico San Paolo. Tanti sguardi diversi per quattordici diverse installazioni visive, diventano un racconto e una mostra collettiva fotografica permanente.
“Lo sguardo e l’ambiente. Viaggio fotografico nella terra delle Sirene”, è curata da Valeria Laureano e Maurizio Esposito, con le fotografie di Laura Aiello, Luca De Stefano, Mario Gargiulo, Marika Somma, Elena Gatto, Lorenzo Starace, Lucia Russo, Domenico Russo, Paola Russo, Christian Favoloro, Alessandro Triunfo, Benny Nota, Luis Adriano Russo, Mattia Pio Iaccarino. Esposizione che sarà possibile vedere a partire dal 29 novembre negli spazi dell’ex monastero benedettino del centro storico di Sorrento, sede dell’istituto.
La mostra, realizzata grazie alla sinergia tra Centro Meridionale di Educazione Ambientale, Istituto polispecialistico San Paolo, Comune di Sorrento e Penisolaverde, si inaugura oggi, venerdì 29 novembre, alle ore 16, nella sala maiolicata del plesso scolastico di piazza della Vittoria, alla presenza del sindaco di Sorrento, Massimo Coppola, della dirigente scolastica del San Paolo, Amalia Mascolo, del presidente del Cmea, Luca Vittorio Raiola e del direttore di Penisolaverde, Luigi Cuomo. Interverranno il fotografo e artista contemporaneo Antonio Biasiucci e il direttore del Cmea Giovanni Fiorentino, coordinati da Mariella Nica.
È proprio il sindaco di Sorrento, Massimo Coppola, ad evidenziare con soddisfazione “la grande attenzione dell’amministrazione ai processi educativi e all’educazione all’ambiente che si traduce nell’impegno del Cmea”. Difatti i racconti fotografici sono stati realizzati durante il corso di Fotografia e ambiente, proposto dal Centro Meridionale di Educazione Ambientale e curato dai fotografi napoletani Laureano e Esposito, un viaggio di formazione, tenuto da gennaio a maggio 2024, per un gruppo eterogeneo di studentesse e studenti di età e sezioni diverse dell’istituto, che ha visto coinvolte alcune professoresse in qualità di allieve e una tutor appassionata come Mariella Nica.
L’esperienza formativa proposta, non corrisponde propriamente a un corso di tecnica fotografica. Fondato sull’esperienza e le tracce del Laboratorio irregolare condotto da Antonio Biasiucci da circa dieci anni a Napoli – Laureano ed Esposito sono stati allievi di Biasiucci – il percorso, a partire dalla ricerca personale di ogni studente, ha sviluppato un’esperienza sociale e relazionale intensa e feconda. L’approccio tiene conto anche della tecnica fotografica e della conoscenza estetica, usando strumenti leggeri, gli smartphone, l’ambiente di rete, wapp. Ma fondamentalmente dà spazio alla cura, all’ascolto e alla coltivazione dello sguardo, affiancando la formazione scolastica classica con modalità e strumenti integrati.
Il percorso è stato un viaggio a ri-guardarsi dentro, a 15, 16 o 17 anni, entrando in relazione con l’ambiente, le cose e le persone. Cosi escono fuori le ricerche fotografiche che rappresentano un nuovo embrione che si innesta nella cultura visiva del nostro territorio, raccogliendo e rilanciando un lavoro quarantennale e seminale come quello del Centro Meridionale di Educazione Ambientale, fondato da Antonino Fiorentino. Queste ragazze e ragazzi fotografi, guardano due volte, immaginano il mondo, e l’ambiente, da ogni autore emerge uno sguardo singolare e una visione personale, che porta al centro dell’inquadratura il soggetto.
È bellissimo immaginare con lo sguardo di Laura, Luca, Mario, Marika, Elena, Lorenzo, Lucia, Domenico, Paola, Christian, Alessandro, Benny, Luis Adriano, Mattia Pio. È diverso guardare con i loro occhi spiazzanti che provengono dall’intera penisola sorrentina. Ri-guardare l’ordinario e lo straordinario, dietro i vetri della Circumvesuviana, per strada, tra Villa Fondi e la Ripa di Cassano, tra i giardini di arance e limoni, i portali e le finestre delle case storiche del centro di Sorrento, salendo sul monte San Costanzo o percorrendo sentieri e stradine che si avvitano tra Sorrento e Sant’Agata sui due Golfi.
La fotografia può diventare un modo per conoscere e ascoltare sé stessi, prima di tutto uno strumento per costruire nuove relazioni con sé e con gli altri. Affiancando la formazione istituzionale, Laureano e Esposito, insieme al Cmea, con studenti e docenti dell’istituto San Paolo, hanno trasformato la fotografia in strumento di apprendimento condiviso e relazione sensibile.
Lo spirito ludico, espressivo, formativo della fotografia – è naturale ripensare alle esperienze di Nino Migliori o Mario Cresci negli anni Ottanta – può fare immaginare in futuro un laboratorio di produzione e creazione di immagine, che scommette sul “coraggio” della proposta educativa, nel contesto di una scuola proiettata alla grande attenzione per il futuro del territorio e dei ragazzi, che ri-guardi diversamente e nuovamente anche l’equilibrio dell’ambiente.