Venerdì 30 maggio la comunità del Liceo Scientifico Salvemini di Sorrento, attraverso la rappresentanza di alcune classi, ha vissuto il suo Giubileo sulle orme di Sant’Antonino Abate, di cui quest’anno ricorrono i 1400 anni dalla morte.
Gli alunni hanno vissuto il pellegrinaggio, uno dei momenti essenziali del giubileo, in due tappe: una tappa esteriore, dalla scuola alla Basilica, segno del cammino che si fa insieme agli altri e uno interiore attraverso le riflessioni. Sono stati ospiti del rettore don Luigi Di Prisco, guidati nel cammino dall’arcivescovo Francesco Alfano e da don Filippo Capaldo, direttore dell’ufficio Evangelizzazione e Catechesi.
La dirigente scolastica, professoressa Patrizia Fiorentino, ha sottolineato quanto sia importante oggi l’alleanza educativa tra le istituzioni. I giovani hanno bisogno di essere ‘accompagnati’ da guide sicure. L’arcivescovo ha sottolineato che essi devono imparare a conoscere se stessi, affrontare le loro oscurità, per fare posto alla luce nella loro vita, come fece Sant’Antonino, patrono di Sorrento.
Dopo un primo momento tenuto da alcuni ragazzi che hanno mostrato ai compagni le tappe fondamentali della vita del santo, don Filippo li ha condotto nella cripta della basilica, gesto simbolico del pellegrinaggio interiore che i giovani sono chiamati a fare per ‘scendere’ nelle profondità della loro anima per comprendere davvero se stessi.
In basilica, con il naso all’insù, hanno ammirato la tela della liberazione dal demonio della figlia del principe Sicardo e invitati a liberarsi da tutto ciò che li tiene imprigionati. Infine, il loro sguardo si è poggiato sulla croce, simbolo dell’amore di Dio per tutti gli uomini e via per la verità della propria vita, unica sulla strada verso la santità che non è un privilegio per pochi, ma la chiamata per tutti gli uomini.