Sorrento. Divieto di balneazione a Marina Grande ma turisti a mare

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Spiaggia piena e non mancano i bagnanti che decidono di sfidare il divieto di balneazione tuffandosi in acqua. Ieri l’arenile di Marina Grande, a Sorrento, era pieno come se fosse una normale giornata della vigilia di Ferragosto. Invece, questo specchio di mare, da giovedì scorso dovrebbe essere off-limits.

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Ciò a seguito delle analisi effettuate nei laboratori Arpac sui campioni prelevati mercoledì dai tecnici dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Campania che hanno evidenziato la presenza di batteri fecali oltre i limiti di legge. Se per gli enterococchi intestinali lo sforamento dei parametri è tutto sommato limitato, visto che siamo a 254 unità per 100 millilitri di acqua su un massimo di 200, ben diversa è la situazione relativa all’escherichia coli, arrivato a quota 2.005 rispetto a ad un soglia di tolleranza pari a 500.

Situazione analoga rilevata anche a Punta San Francesco a Sant’Agnello (altro tratto di litorale della costiera sorrentina dove c’è il divieto di fare il bagno), così come alla spiaggia del Purgatorio a Meta ed allo specchio di mare tra Santa Maria del Toro e la spiaggia di Seiano a Vico Equense, per i quali l’Arpac si è limitata a “sconsigliare” i tuffi per cui non ci sono ordinanze da parte dei sindaci.

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Nonostante ciò, ed a rischio della propria salute, a Marina Grande non mancano i temerari che si immergono. E tra essi anche diversi bambini. Intercettiamo Pierpaolo e Lisa mentre sono appena usciti dal mare. Una giovane coppia di vacanzieri che viene da Monaco, anche se lui è originario di Salerno. “Non sapevamo del divieto di balneazione – spiegano – e per questo abbiamo fatto il bagno. Solo dopo ci siamo accorti dei cartelli che avvisavano di non entrare in acqua”.

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Già i cartelli. Ce ne sono diversi lungo il marciapiedi che rappresenta il limite della spiaggia di Marina Grande. Ma sono tutti con scritta solo in italiano, mentre in spiaggia sono quasi tutti turisti provieniti dall’estero. Qualcuno viene avvisato al proprio arrivo come accade a noi. Appena ci vedono arrivare dei ragazzi sdraiati al sole mettono in guardia: “attenzione che c’è il divieto di balneazione”. Poi ci spiegano che loro si sono bagnanti alle docce pubbliche per non entrare in acqua.

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Non ha fatto lo stesso, invece, Rosario Pepe, turista proveniente da Milano con moglie e figlia adolescente al seguito. Esce dall’acqua visibilmente contrariato. “Vede dove sono i cartelli? Come sono stati posizionati?”, chiede. “Sono distanti l’uno dall’altro, ma io posso entrare sull’arenile da un punto qualsiasi, come faccio a vederli? Avrebbero dovuto sistemarli lungo la battigia”. Poi l’annotazione. “Si guardi intorno. Qui sono tutti stranieri, come fanno a capire avvisi scritti solo in italiano?”. Il suo diventa una sorta di interrogatorio. “Dobbiamo preoccuparci per la nostra salute? Ma qui non c’era la Bandiera blu?”. Tocca a noi cercare di tranquillizzarlo spiegando che probabilmente il divieto di balneazione è legato ai temporali dei giorni scorsi ed ora si attendono le controanalisi dell’Arpac.

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Anche i ragazzi della cooperativa che noleggia a richiesta dei bagnanti lettini ed ombrelloni ci avvisano del divieto, ma preferiscono non rilasciare dichiarazioni, anche se si comprende chiaramente che sono arrabbiati, anche perché Marina Grande è la principale spiaggia libera di Sorrento e con il divieto di balneazione i loro potenziali clienti fanno dietro-front e raggiungono una delle decine tra lidi e arenili liberi attrezzati della Costiera.

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Chi ha un diavolo per capello è anche il presidente del Consiglio comunale, Luigi Di Prisco. “Se adesso questa situazione è colpa degli acquazzoni, non capisco a maggio ed a luglio da cosa fosse provocata visto che non ha piovuto per mesi – mette in chiaro -. Nelle scorse settimane mi hanno chiamato tanti residenti ed ho potuto constatare l’odore nauseabondo che proveniva dal canale attraverso il quale il rivolo Neffola sfocia lungo la spiaggia di Marina Grande. Allora non può essere tutto legato all’overflow. Per ora non posso accusare nessuno, ma sono in attesa di alcuni dati e se confermeranno i miei sospetti avvierò azioni forti per tutelare il borgo e la sua popolazione”.

Anche il presidente del Wwf Terre del Tirreno, Claudio d’Esposito, nutre dubbi sull’origine del problema. “Siamo convinti che a pesare sull’esito delle analisi siano stati i nubifragi?”, chiede e si chiede. “Il 16 luglio scorso – precisa – quando fu emessa analoga ordinanza di divieto di balneazione, non risulta che avesse piovuto a Sorrento”.

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