Smantellamento Costa Concordia, proposta di Caldoro: “Facciamolo in Campania”

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Il porto di Napoli oppure quello di Castellammare. Sono le due strutture indicate dal governatore Stefano Caldoro per la demolizione del relitto della Costa Concordia che dal gennaio del 2012, dopo il naufragio, è adagiato sugli scogli antistanti l’Isola del Giglio.

“Il sistema portuale della Campania – scrive il presidente della Regione nella lettera inviata ieri al premier Monti – dispone di infrastrutture per attività di navalmeccanica in perfetta efficienza ed in grado di poter assolvere con operatività immediata ai compiti previsti per la demolizione della Costa Concordia”.

Caldoro, in pratica, vorrebbe portare in Campania un business valutato intorno ai 100 milioni di euro sfruttando la disponibilità di spazi e attrezzature di primissimo livello, in grado di battere le altre proposte sul tavolo del governo, in primis quella di Piombino dove, probabilmente, sarebbe necessario un investimento iniziale per realizzare le infrastrutture addirittura più alto dell’intera ricaduta economica sul territorio.

Una soluzione, quella di Piombino, giudicata “clientelare ed illogica” dal senatore Riccardo Villari, il quale, già a fine febbraio, in una nota parlava di “scelta del governo che sembra rispondere ad una logica risarcitoria del danno territoriale piuttosto che a criteri tecnici oggettivi”.

Ed oggi, con l’assist di Caldoro, il senatore Pdl insiste: “Ora che esiste la proposta campana, presenterò un’interrogazione urgente, il governo deve spiegare anche tecnicamente ogni sua scelta”.

Al di là delle polemiche, politiche e non (sulla vicenda si sono mobilitate anche le associazioni ambientaliste), a far tramontare l’opzione Piombino è stato il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, che in una nota inviata il 15 marzo scorso ai ministri delle Infrastrutture e dell’ambiente, Passera e Clini, fa presente che i fondi disponibili per adeguare le installazioni necessarie ammontano solo a 5 milioni di euro.

Nessun investimento infrastrutturale, invece, sarebbe necessario per i porti di Napoli e di Castellammare. Le relazioni tecniche allegate alla proposta di Caldoro sottolineano che le due strutture sono “pienamente in grado di poter ospitare le attività di demolizione della Costa Concordia”.

I numeri parlano chiaro. Solo per la cantieristica a Napoli sono disponibili oltre 193mila metri quadrati, due chilometri di banchine, 66 imprese e tre bacini. A Castellammare, inoltre, si può contare su 254mila metri quadrati a terra, 900 metri di banchina e uno scalo di alaggio per navi fino a 300 metri. Da non sottovalutare, poi, che proprio a Castellammare l’area Fincantieri dispone di gru capaci di sollevare intere sezioni della nave.

L’iniziativa della Regione è stata accolta con favore da imprenditori, sindacati e politici. “Non possiamo che sottoscrivere, idealmente, la lettera rivolta dal presidente Caldoro al governo – ha detto il presidente dell’Unione industriali, Paolo Graziano -. I porti di Napoli e di Castellammare per logistica e dotazione infrastrutturale sono assolutamente idonei ad ospitare il programma di demolizione della Costa Concordia. E la nostra cantieristica rappresenta una tradizione industriale straordinaria, vera eccellenza nazionale e fiore all’occhiello della nostra manifattura”.

Piena adesione anche dalla Camera di Commercio: “Abbiamo le capacità tecniche e strutturali – ha detto il presidente, Maurizio Maddaloni – per assolvere al meglio alla demolizione della Costa Concordia. L’iniziativa della Regione potrebbe rimettere in moto la valorizzazione dei porti napoletani in attesa di recuperare i ritardi che si stanno accumulando sull’altro fronte di rilancio che è il Grande Progetto”.

Convinto anche il sostegno del sindacato. “Faremo sentire la nostra presenza e il nostro peso in questa vicenda – ha detto Lina Lucci, segretario generale della Cisl Campania -. Il comparto della cantieristica regionale è un fiore all’occhiello di questo territorio. Ci sono infrastrutture già pronte e in perfetto assetto operativo e i nostri operatori e imprenditori non sono certo secondi a nessuno”.

Supporto all’iniziativa di Caldoro arriva anche dal Pdl: “Appoggiamo con forza la candidatura dei porti di Napoli e Castellammare per la demolizione del relitto della Costa Concordia – ha detto Amedeo Laboccetta, coordinatore cittadino del Pdl – che potrà essere un volano importante per l’economia locale e per rivitalizzare un settore pesantemente in crisi”.

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