Domenica di caos sulle linee Eav per lo sciopero di 24 ore proclamato per ieri dall’organizzazione sindacale Orsa. L’azienda denuncia che negli orari delle fasce di garanzia alcuni dipendenti si sarebbero messi in malattia per bloccare il servizio, mentre altri si sono proprio rifiutati di lavorare. Si prospettano sanzioni.
Di seguito le note diffuse da Eav e da Orsa:
Nonostante il tentativo di Orsa di creare il caos la situazione è stata gestita e sotto controllo grazie ai dispositivi di emergenza straordinari messi in atto. Sulle flegree adesioni al 50 per cento. Sulle vesuviane adesioni intorno al 70 per cento. Nel pomeriggio, sulla vesuviana, nella fascia di garanzia, vi è stato un picco di malati, improvvisi. Ma la cosa più grave è che qualcuno, presente, si è rifiutato di fare le corse per motivi formali inconsistenti e determinando la soppressione di alcune corse. Saranno sanzionati. L’obiettivo dello sciopero era creare caos.
Orsa, come sempre, tenta di raccontare storie inesistenti. È bene precisare subito che lo sciopero non riguarda in alcun modo la sicurezza dei lavoratori o del servizio. L’agitazione è incentrata su questioni tecniche e gestionali che definiamo marginali, poiché erano già state ampiamente discusse e risolte nelle sedi opportune.
È categoricamente falso sostenere che i lavoratori siano privi di adeguate tutele da due anni. Se tale affermazione avesse un fondamento di verità, avremmo assistito alla proclamazione dello sciopero da parte di tutte le altre sette organizzazioni sindacali presenti in azienda, e non solamente da parte di una singola sigla.
Falso è che vi siano indennità non corrisposte.
È ugualmente falso affermare che manchi il dialogo: il confronto tra azienda e rappresentanze sindacali è continuo, aperto e attivo su ogni singolo argomento di interesse per il personale.
A riprova di ciò, spendiamo migliaia di ore in attività sindacali e sono decine e decine gli accordi sottoscritti con tutte le organizzazioni sindacali (ma quasi mai Orsa).
È profondamente sbagliato e dannoso utilizzare la propria minoritaria rappresentatività, concentrata peraltro su un singolo settore delicato, per paralizzare un’intera azienda e impedire l’erogazione di un servizio pubblico essenziale a un milione di persone.
Le aziende pubbliche hanno bisogno di equilibrio ed equità, principi che a quanto pare ad Orsa mancano.
Orsa sembra convinta di poter influenzare e gestire l’azienda secondo i propri interessi particolari.
Soprattutto dopo il licenziamento in tronco, avvenuto due anni fa, dell’intero reparto (9 persone) che gestiva i turni del personale viaggiante della vesuviana (marcavano il cartellino l’uno per l’altro).
I problemi autentici e seri di Eav si concentrano principalmente sul fronte della Vesuviana, dove la reale criticità risiede nella scarsità e nell’obsolescenza dei treni a disposizione.
È su questo fronte che l’azienda lavora nell’interesse di tutti per superare una situazione di emergenza dovuta ai ritardi nella consegna dei nuovi treni da parte di Stadler.
In base agli accordi firmati nel 2021 oggi in vesuviana dovremmo avere 25 treni in servizio ed i problemi sarebbero risolti.
Leggiamo con estrema preoccupazione un’intervista al capo del personale dell’Eav in cui dice praticamente che le organizzazioni sindacali dovrebbero fare sciopero solo se gli sono simpatiche e “per giunta” quando gli fa comodo.
Invece, purtroppo per lui, nella triste realtà della vita esiste, in ordine di importanza: la Costituzione, le leggi sulla rappresentatività sindacale dei lavoratori, le leggi (ferree) che regolamentano lo sciopero nel settore dei trasporti, la libera adesione dei lavoratori, ma forse ne ignora il vero significato, eppure per ricoprire il posto che occupa le dovrebbe conoscere bene, chissà….
Quando l’Orsa ha spostato questo sciopero per più di 40 giorni, perché l’Eav non ha approfittato per programmare un incontro e trovare una intesa? Solo la Prefettura ne ha sentito l’esigenza invitandoci ad un riunione dove era evidente il boicottaggio della stessa da parte aziendale.
Inoltre, quando il direttore parla di trovare un modo per evitare lo sciopero dimentica oppure omette un po’ di cose.
1) non si è mai fatto carico di convocare il sindacato Orsa per trovare una soluzione alle problematiche che definisce quasi banali, mentre sono addirittura più di due anni che non trovano soluzione;
2) siamo stati noi che, sensibili all’invito del presidente De Gregorio, abbiamo chiesto un incontro al dirigente del trasporto, incontro poi naufragato nel momento stesso in cui, sempre il direttore del personale, telefonicamente, ha preteso prima la revoca dello sciopero;
3) in sede di convocazione in Prefettura, invece di essere conciliante e partecipativo, non ha trovato di meglio da fare che aggredire verbalmente il nostro segretario regionale.
Crediamo che se uno sciopero proclamato da un’organizzazione sindacale, che “rappresenta solo l’8%”, e blocca la città, forse una domanda ce la dovremmo fare. Invece parliamo di eliminare il problema, minacciando precettazioni (non sappiamo con quale autorità); precettazioni non fatte, perché lo sciopero è legittimo e non esistono i presupposti. Ed ancora, minacciando cambi di leggi che “cancellino” il problema, ma non sappiamo a che titolo egli possa affermare di parlare così, qual è la sua rappresentanza, che percentuale ha?
I suoi sono solo auspici che, senza alcun dubbio, necessitano di un periodo di tempo molto lungo; si farebbe sicuramente prima a sostituire il capo del personale, i risultati si vedrebbero sicuramente.