Rider investito dal treno a Scafati. De Gregorio (Eav): Ecco perché rimuovere i passaggi a livello

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Raffaele Acampora, 51enne di Sant’Antonio Abate, ha perso la vita venerdì sera a Scafati travolto da un treno della Circumvesuviana ad un passaggio a livello. Era sposato da trent’anni con Nunzia ed aveva quattro figlie. Dopo aver perso il lavoro si è reinventato rider per portare avanti la famiglia. E proprio mentre era impegnato in una consegna è rimasto vittima del tragico incidente.

Una morte che forse si poteva evitare secondo la tesi del presidente di Eav, Umberto De Gregorio. “Condoglianze e solidarietà alla famiglia di Raffaele, rider a 50 anni per aver perso il lavoro – le parole del numero uno dell’azienda -. E morto per non aver rispettato il segnale al passaggio a livello per la fretta di consegnare. Solidarietà anche al macchinista che guidava il treno, senza responsabilità ma scosso psicologicamente”.

Poi De Gregorio analizza la questione dei binari che attraversano le città. “La storia dei passaggi a livello della Circumvesuviana, racconta il Mattino, è costellata da bracci di ferro proprio con i Comuni, contenziosi lunghissimi, intoppi burocratici – aggiunge il presidente della holding regionale -. Perché l’Eav i passaggi a livello li vuole chiudere, al punto che esiste in azienda una unità operativa che si occupa solo di questo e che è in piedi una gara d’appalto per la soppressione delle barriere di tutta la rete (quindi anche Cumana, Flegrea ed ex Metrocampania) dell’importo di 17 milioni, fondi Pnrr.

La loro presenza nei centri abitati è fastidiosa, sia perché sono in tanti ad attraversarli quando sono chiusi, sia perché la manutenzione costa. In totale su tutte le linee Eav i passaggi a livello sono 270, di cui 173 su quelle Vesuviane. Ciò nonostante, l’iter per eliminare le sbarre è spesso farraginoso. Quando non sono i sindaci ad opporsi, lo fanno i comitati civici.

L’esempio di Castellammare è noto: a via Cosenza l’Eav vuole realizzare un sottopasso che praticamente nessuno vuole. Commercianti, cittadini e politici sono contro il cantiere e contro gli effetti del sottopassaggio, che finirebbe per isolare quella zona. Preferiscono tenersi il passaggio a livello che taglia il centro cittadino.

Ma anche nella stessa Scafati resiste da 30 anni un passaggio a livello in centro nonostante ci sia anche il sovrappasso alternativo.
E a Trecase è in piedi un contenzioso perché la soppressione di un passaggio a livello comporterebbe la chiusura di una strada che, a dette dell’ente, è via di fuga in caso di eruzione del Vesuvio.

Certo, il caso dei Soa è un po’ diverso. I «segnalatori ottico acustici» non hanno barriere: quando passa il treno l’impianto emette un suono e accende una luce rossa. In quel caso l’automobilista o il pedone è tenuto a fermarsi. La fretta, la distrazione o l’imprudenza possono portare a tragedie terribili, come avvenne nel 2012 quando nello stesso giorno (il 30 agosto) a Somma Vesuviana morirono due sorelle e a Poggiomarino un 82enne attraversando i Soa. Dodici anni dopo, la stessa sorte è toccata al rider.

Ma nel 2012 i Soa in tutta la Circumvesuviana erano 25, oggi sono 10. E due anni fa l’eliminazione di uno di essi, sulla stessa linea dove ieri c’è stato l’investimento, è arrivato al termine di un contenzioso legale perché i privati si sono opposti all’esproprio di un’aiuola, necessario per allestire le barriere”, conclude De Gregorio.

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