Dopo l’anteprima nazionale alla Casa del Cinema di Roma, arriva in Campania il primo film italiano che porta sul grande schermo le storie di accoglienza in Italia dei bambini delle zone contaminate a seguito del disastro di Chernobyl.
La première regionale campana a Napoli, e a seguire Sorrento, precede la première nazionale svizzera in programma a fine maggio del docufilm “Le Cicogne di Chernobyl” (Italia, 2024, 69′) diretto da Karim Galici, prodotto da Cittadini del Mondo Cinema per il Sociale con il sostegno della Fondazione di Sardegna e la collaborazione di Rai Teche che sta riscuotendo grande interesse per aver portato alla ribalta una pagina importante della storia del nostro Paese che ha fatto dell’Italia la nazione leader delle accoglienze solidali.
L’appuntamento di Sorrento, con ingresso libero, è in programma per domani, sabato 11 maggio, alle ore 18, presso la Sala Dickens dell’hotel Continental di piazza della Vittoria a cura dell’Istituto di Cultura “Torquato Tasso” presieduto da Luciano Russo. Introduce e modera Salvatore Iorio.
Protagonisti del film un ex abitante evacuato dalla zona dei dintorni di Chernobyl, tornato a visitare la sua casa abbandonata dopo quasi 40 anni, uno dei vigili del fuoco intervenuti per spegnere gli incendi intorno alla centrale in quel lontano 26 aprile 1986, e un emozionante mosaico di storie di ragazzi e ragazze ospitati da bambini dalle famiglie italiane, che evidenzia come l’accoglienza dei “Progetti Chernobyl” non ha prodotto solo benefici diretti sulla salute, ma anche evoluzioni sociali e culturali.
Il legame affettivo che scaturisce da questo tipo di esperienze non investe solo gli individui coinvolti direttamente, ma l’intera comunità in nome di valori positivi e costruttivi, l’accoglienza quindi come relazione di aiuto, flessibile e paritaria.
Dai primi anni ’90 e sino al 2020 l’Italia ha accolto circa 600mila bambini bielorussi e oltre 100mila bambini ucraini, nell’ambito dei cosiddetti “Progetti Chernobyl”, accogliendo da sola oltre il 60% di tutti i bambini ospitati all’estero. Il nostro paese da solo ha fatto più di tutti gli altri Paesi del mondo messi insieme.
Tutto questo racconta “Le Cicogne di Chernobyl” di Karim Galici, un insieme di storie dove le esperienze vissute dai protagonisti scorrono in un flusso di rimandi e flash back per ricongiungersi continuamente con il disastro nucleare da cui tutto è partito. Storie, non solo di distruzione, ma di rinascita.