Pubblichiamo di seguito l’intervista al sindaco di Sant’Agnello, Piergiorgio Sagristani, realizzata dal nostro direttore per Il Mattino.
Per 20 anni alla guida del Comune di Sant’Agnello. Piergiorgio Sagristani è stato eletto sindaco per 4 volte: nel 1998 e confermato nel 2003 e poi ancora nel 2013 ed anche nel 2018. A maggio dovrà cedere di nuovo la sua poltrona, ma i suoi 8.590 concittadini già sanno che si tratta solo di una pausa.
Classe 1963, sposato con l’insegnante Conny Cafiero, ha due figli, Giacomo che fa l’avvocato e Giulio che ha seguito la tradizione di famiglia diventando medico così come nonno Giacomo ed il papà. Piergiorgio Sagristani è specialista in pediatria e dirigente medico alla Neonatologia dell’ospedale di Vico Equense. Con la passione per la politica coltivata fin dal 1990 quando mosse i primi passi in Consiglio comunale e come assessore e vice sindaco a Sant’Agnello.
Sindaco di Sant’Agnello per 20 anni, probabilmente un record dopo la riforma che impone il limite di due mandati. Cosa significa?
“È per me un grande onore essere stato il sindaco più longevo della storia di Sant’Agnello. E questo grazie ai miei concittadini. Con loro ho stabilito un rapporto di fiducia e sintonia umana, prima che politica”.
Quale è stato il momento più bello degli anni in cui ha indossato la fascia tricolore? E quale il peggiore?
“Gli aspetti più belli sono legati alle opere realizzate. Dall’Msc Center – complesso polifunzionale dove i cittadini possono gratuitamente accedere – all’Oasi in città, uno spazio verde che ha trasformato l’area di superficie di un parcheggio di 4mila metri quadri in uno spazio di bellezza e biodiversità. Solo per citare qualche esempio. Il momento più brutto è legato all’ipotesi di sgomberare l’housing sociale. Questo conferma che anche quando si agisce con le migliori intenzioni e nell’interesse dei cittadini ci possono essere problemi. Nello specifico, abbiamo provato a dare una risposta al deficit abitativo per i nostri concittadini. In ogni caso c’è un procedimento giudiziario in corso, ed in questa sede proveremo, con rispetto ed umiltà, a dimostrare di avere avuto come priorità l’interesse pubblico”.
Lei è stato anche consigliere ed assessore provinciale, in pratica è attivo in politica da oltre 30 anni. Continuerà nel suo impegno?
“Per la precisione sono attivo in politica da 33 anni. Ho iniziato nel 1990, primo eletto e vice sindaco di Bruno De Maio. All’epoca si faceva gavetta in sezione, i partiti di massa sono stati scuole di politica. Non c’era spazio per l’improvvisazione. In Città metropolitana credo di aver fatto valere le istanze del nostro territorio. I fatti parlano chiaro. Ma fare il sindaco è stata l’esperienza più gratificante”.
Lascia un’eredità pesante, forse anche scomoda. Come vede il futuro di Sant’Agnello senza il sindaco Piergiorgio Sagristani?
“Quello che ho contribuito a realizzare è sotto gli occhi di tutti. La nuova amministrazione è chiamata a gestire la nuova caserma dei carabinieri, presidio di legalità per il territorio, l’ospedale unico, via Crawford, la scuola media e tanto altro. In ogni caso, le eredità possono essere valorizzate o dilapidate”.
Sant’Agnello si prepara ad assumere un ruolo centrale per la penisola sorrentina poiché, come ha già accennato lei, è qui che sorgerà l’ospedale unico ed anche la nuova caserma dei carabinieri della Costiera. Cosa significa per la città?
“Un salto di qualità nell’offerta sanitaria non solo per Sant’Agnello, ma per l’intero comprensorio. Sant’Agnello è stata scelta perché l’ospedale viene realizzato in un’area di proprietà dell’Asl, evitando espropri, e c’è il minor consumo di suolo pubblico. E non hanno ragion d’essere le critiche più diffuse. A partire dal traffico che sarebbe destinato ad aumentare. Non è vero. Oggi, il distretto sanitario – che sarà dislocato – fa affluire circa 1.000 persone al giorno, tra dipendenti e utenti. Lo stesso vallone è una criticità, ma può diventare una opportunità per risolvere un problema atavico. Infatti, c’è un progetto per mettere in sicurezza il vallone e l’intera area”.
Lei è stato uno dei più forti sostenitori dell’Unione dei Comuni della Costiera destinata a concretizzarsi nei prossimi mesi. Quali saranno i vantaggi per i cittadini del comprensorio?
“Sono sempre stato per il Comune unico, ma sull’Unione abbiamo trovato la sintesi. Le questioni centrali per la penisola sono trasporti, traffico, marketing territoriale, urbanistica e rifiuti. Su questo ed altro la penisola sorrentina deve avere una sola voce. Perché solo così facciamo valere il nostro peso specifico. Quando in Prefettura abbiamo parlato di Unione dei Comuni c’è stato un immediato positivo riscontro”.
Per il futuro avrà più tempo da dedicare alla famiglia ed all’attività professionale?
“La famiglia avrà più tempo, anche se ho sempre messo mia moglie ed i miei figli al centro della mia vita. Tra l’altro ho chiesto proprio ai miei figli di candidarsi alle prossime elezioni”.
E la risposta?
“Vade retro, mi hanno detto all’unisono”.