Il presidente di Confcommercio Sorrento, Vincenzo Ercolano, ha postato sul proprio profilo Facebook una riflessione sulla pericolosità della statale 145 Sorrentina, in particolare per chi la percorre in scooter o moto.
Denuncia che riportiamo integralmente:
Ogni giorno torno a casa. O almeno ci provo.
Lavoro a Napoli e ci vado ogni giorno. Per colpa del traffico, spesso mi tocca prendere la moto. E ogni volta è come giocare una lotteria.
Lo so bene: il prossimo potrei essere io. Se mi va bene, finisco in ospedale. Se va male… meglio non dirlo.
Il problema non è solo la velocità. La vera piaga è l’inciviltà alla guida.
Gente che parcheggia dove vuole, che fa inversioni dove è vietato, che mette a rischio la vita degli altri per un caffè una granita o un pieno.
E intanto le istituzioni, come moderni Ponzio Pilato, si lavano le mani: basta un divieto, un cartello, e la coscienza è a posto.
Ma la coscienza non si lava con un cartello. La coscienza si sporca col sangue di chi non torna più a casa.
Due punti, due trappole quotidiane:
– Scutolo, dove i venditori ambulanti e gli incivili che si fermano a rinfrescarsi la bocca (ma non il cervello) creano un pericolo costante.
– La panoramica di Castellammare, con quel bar diventato luogo di sosta selvaggia e la pompa di benzina che è ormai una rotatoria abusiva, teatro di inversioni di marcia su doppia striscia continua, davanti agli occhi di tutti e nella totale indifferenza di chi dovrebbe controllare.
Mi chiedo: quante persone devono ancora morire?
Quanti padri non devono più rivedere i propri figli?
Quanti ragazzi non devono più abbracciare i propri genitori?
Quanti giovani devono smettere di sognare accanto a chi amano… prima che vi svegliate?
Ma davvero credete che basti un cartello per lavarvi la coscienza?
Forse per la legge sì.
Ma per la vita vera, per la giustizia divina, per la dignità delle persone che ogni giorno rischiano la vita per andare a lavorare… no. Non basta.
E non basterà mai.