Palma caduta in piazza Lauro, Wwf contro Comune

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SORRENTO. Ieri sera il crollo di una palma in piazza Lauro ha rischiato di provocare una strage, visto che la zona, piena di locali, intorno alla mezzanotte di un sabato sera del mese di luglio era gremita di centinaia di persone, soprattutto, giovani. Dopo aver potuto tirare il fiato per lo scampato pericolo, considerato che lo schianto dell’alberatura non ha provocato feriti, ma ha solo distrutto un’automobile parcheggiata nelle vicinanze, è iniziato il rimpallo di accuse nel tentativo di individuare un responsabile dell’accaduto. In tanti, attraverso i social network, hanno puntato il dito contro gli ambientalisti giudicati difensori ad oltranza del verde, anche quando può costituire un pericolo per la pubblica incolumità.

Il Wwf Terre del Tirreno, però, non ci sta a finire sul banco degli imputati e, attraverso una nota diffusa oggi chiama in causa il Comune ed i suoi agronomi, oltre ai giardinieri ed a chi dovrebbe curare il verde cittadino. Ovviamente siamo a disposizione nel caso dal Comune di Sorrento o dai tecnici chiamati in causa si voglia replicare alle accuse. Di seguito il comunicato integrale diffuso dalla locale sezione del Wwf:

Nonostante al bilancio risultino spesi quasi 150mila euro (esclusi annessi e connessi) nell’anno 2016 per il verde pubblico a Sorrento (n.d.r. nulla rispetto al milione di euro spesi per le festività natalizie!) sulla sua situazione di triste e palese abbandono e mala gestione ci sarebbe davvero tanto da dire. Ancora una volta è crollata una pianta a Sorrento, all’improvviso, complice anche il vento. La palma sita in piazza Angelina Lauro, cresciuta inclinata a cercare la luce, è apparsa con un problema di marcescenza alla base. Si potrebbe parlare di cronaca di un crollo annunciato? Sembrerebbe di sì.

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Il Comune infatti di recente aveva conferito un incarico al dottor agronomo Tullio Esposito per il monitoraggio di quella palma. Un incarico esterno (l’ennesimo) da 1.500 euro per controllarla, giustificato dal fatto che il Comune non aveva (?) figure professionali all’interno ovvero, come scritto nella determina comunale n.1261 dell’08/09/16, presentava carenze/inadeguatezze sotto il profilo della peculiare qualificazione da possedere nel settore oggetto di trattazione e quindi, gioco forza, occorreva rivolgersi obbligatoriamente all’esterno dell’Ente.

Era stata la dottoressa agronomo Linda Guarracino, già con incarico di direttore della manutenzione del verde pubblico di Sorrento, a seguito di sopralluogo alla piazza Lauro, a rappresentare la necessità di monitorare la palma in quanto la stessa risultava naturalmente inclinata.

Al fine di provvedere a tale adempimento, su indicazione specifica del dirigente ingegnere Alfonso Donadio, si era provveduto quindi ad interpellare il dottor agronomo Tullio Esposito, figura tecnica esterna qualificata e specializzata nel settore da trattare, con la “giustificazione” che lo stesso, in passato, aveva già attenzionato la palma in questione ed effettuato una prima perizia, affidandogli un nuovo incarico per monitorare/verificare e tenere sotto controllo la palma situata in piazza Angelina Lauro, allo scopo di determinare la sua evoluzione e/o involuzione in senso di mantenere sotto controllo l’inclinazione della palma ai fini della prevenzione e tutela della sicurezza.

“E’ pazzesco ma da qualche anno stiamo assistendo impotenti al disfacimento e distruzione del patrimonio arboreo dell’intera città di Sorrento – dichiara Claudio d’Esposito presidente del Wwf Terre del Tirreno – che sembra voler difendere a tutti i costi il suo primato di città dove cadono gli alberi. C’è da sottolineare come, dopo l’approvazione a Sorrento di un Regolamento per la Tutela del Patrimonio Arboreo (voluto dal Wwf nel 1994), sono ormai anni che il Comune rifiuta e respinge al mittente ogni forma di collaborazione, suggerimento, richiesta e/o proposta che perviene dalla nostra associazione ambientalista che si è spesso trovata costretta a dover denunciare fatti e misfatti.

Inutile dire che il modo di operare dell’amministrazione ci appare assolutamente deleterio e devastante. Il Comune di Sorrento ha speso centinaia di migliaia di euro dei contribuenti in perizie utili, laddove non semplicemente a delegare responsabilità, talvolta solo a dimostrare la paventata pericolosità di taluni alberi forse più “fastidiosi” che realmente pericolosi, magari perché semplicemente “alzavano i marciapiedi” o “levavano la vista”.

Col Wwf abbiamo più volte documentato come gli alberi ritenuti pericolosi non sono caduti mentre ci sono stati crolli di altri alberi. Questo può significare solo due cose: o i crolli non erano affatto prevedibili (ed allora a cosa è servita la perizia?) oppure l’agronomo non li ha saputi prevedere (ed allora a cosa è servito l’agronomo?) Delle due l’una. Due cose sole sono però certe: le perizie sono state pagate dai cittadini e gli alberi sono caduti mettendo a rischio sempre i cittadini.

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Stiamo perdendo troppi alberi e la cosa è ancor più grave se si pensa oltre al ruolo ambientale e naturalistico anche l’enorme importanza che essi hanno sul paesaggio della città di Sorrento e sul suo stesso indotto turistico. La cosa più triste è che per ripiantarli bisogna aspettare decenni.

Ma perché gli alberi cadono? Cadono perché ci si affida a incompetenti, cadono perché su di essi ci si è scatenati con assurdi interventi, cadono perché vengono trascurati, sabotati, capitozzati, creando le condizioni in futuro per farli ammalare e renderli pericolosi. Tanto chi avrà la capacità, fra 5 o 10 anni, di collegare le cause agli effetti? Accade ad esempio che il giardiniere comunale capitozzi selvaggiamente le tamerici di via Rota causando infezioni fungine. Le stesse infezioni vengono poi tirate in ballo, dopo anni, come pretesto per abbattere gli stessi alberi e spendere 50mila euro per la loro sostituzione.

In piazza Lauro sono già crollati altri cinque alberi e in tutti la causa era marciume al colletto e/o alle radici. Il sospetto che ci possa essere un problema all’impianto idrico o di irrigazione dovrebbe sorgere? A meno che piazza Lauro non sia stata edificata sulle paludi? Quello che non si conosce più è l’anamnesi dei “pazienti”, ovvero la storia pregressa del patrimonio vegetale comunale.

Con i suoi volontari e attivisti la nostra associazione segue con costanza da ormai tre decenni le sorti del patrimonio arboreo comunale. Ma dall’altra parte, dalla parte di chi deve prendere decisioni, assistiamo tuttavia ad un turn over continuo di amministratori, responsabili, politici, assessori, delegati, consiglieri, agronomi, ditte, cooperative & co. che arrivano e poi vanno, lasciando alle spalle terra bruciata e alberi danneggiati.

Quello che stiamo cercando di fare da sempre con il Wwf è di condurre la problematica ad un approccio che sia realmente scientifico. Di perizie fatte con superficialità (spesso col “copia e incolla”) e in male fede ne abbiamo viste fin troppe. Se taluni alberi giudicati “pericolosi” sono ancora in piedi (e sono tanti) e solo perché, sollecitati dai cittadini, ci siamo intromessi dimostrando le lacune, la superficialità e la scarsa attendibilità di talune perizie prodotte. Questa volta però, in piazza Lauro, sono stati gli stessi agronomi del Comune a dire che c’erano alberi pericolosi salvo poi non fare nulla aspettando il loro crollo? E’ già accaduto qualche mese fa con un Ficus al confine su via Correale, adesso con la Palma.

In quanto agli alberi ripiantati il bilancio è assolutamente negativo. A fronte di centinaia di migliaia di euro investiti per eliminare gli alberi, per ripiantarli le cifre disponibili sono irrisorie. Abbiamo perso centinaia di esemplari di Palme a causa del famigerato Punteruolo rosso e, ad oggi, a Sorrento non si è provveduto ancora a sostituire tali piante con altri alberi. Nella migliore delle ipotesi la base delle palme tagliate è usata come squallido porta vaso.

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