Sophia Loren continua ad essere la regina di Hollywood. Una carriera che l’ha resa l’attrice italiana più conosciuta al mondo tanto da essere protagonista di una retrospettiva organizzata dall’Academy Museum (progettato da Renzo Piano) e da Cinecittà sui film che l’hanno resa una icona indiscussa del cinema mondiale.
La diva, cittadina onoraria di Sorrento dove ha girato nel 1955, al fianco di Vittorio De Sica, il film diretto da Dino Risi “Pane, amore e…”, è stata accolta nel teatro dell’Academy Museum di Los Angeles con una grandissima standing ovation tributata dalla più grande istituzione cinematografica del pianeta. La retrospettiva, organizzata in occasione dei suoi 90 anni, è un omaggio alla sua vita e di come, la sua presenza, abbia impattato su Hollywood e sul mondo del cinema.
“Essere qui è davvero speciale per me, perché i film di Hollywood mi hanno insegnato a sognare – ha raccontato la Loren -. Da bambina a Pozzuoli, durante la seconda guerra mondiale, la mia realtà era fatta di paura e fame: la paura delle sirene che annunciavano gli attacchi aerei e la fame che ci consumava ogni secondo della giornata. Ma quando mi trovavo nel nostro piccolo cinema e le luci si abbassavano, la mia realtà scompariva. Occhi e cuore si lasciavano incantare da Rita Hayworth, Ginger Rogers e Fred Astaire. Quel piccolo schermo argentato era la mia finestra su un mondo da favola, dove paura e fame non esistevano. Quel cinema divenne la mia terapia, la mia casa, ed è per questo che essere qui stasera è come tornare a casa”.
Ad accompagnare l’attrice sul palco il figlio Edoardo Ponti che l’ha introdotta, elogiandone il lavoro come mamma e come professionista. “Ho novant’anni, forse, ma nel mio cuore sono ancora quella bambina che sognava un domani migliore. E così stasera, sogniamo tutti insieme” ha concluso Sophia Loren ringraziando tutti i presenti.
La rassegna organizzata da Cinecittà e dal museo dell’Academy, intitolata “Sophia Loren: La Diva di Napoli”, si è aperta con la versione restaurata in 4k de “La Ciociara” di Vittorio De Sica, film che le valse la palma d’oro a Cannes e l’Oscar nel 1962, prima attrice premiata per una interpretazione in una lingua diversa dall’inglese.
Fino al 30 novembre, verranno proiettati altri 10 film, tra i quasi cento in cui Sofia ha recitato in 70 anni di carriera: da “L’oro di Napoli” di Vittorio De Sica del 1954 a “La vita davanti a sé” del figlio Edoardo Ponti del 2022, passando per classici come «”eri, oggi, domani” o “Matrimonio all’italiana”, e per film americani come “Arabesque” di Stanley Donen e “Prêt-à-porter” di Robert Altman.