Suona oggi la prima campanella anche per gli studenti della penisola sorrentina. I sindaci del comprensorio tra Vico Equense e Massa Lubrense nei giorni scorsi hanno deciso di posticipare ulteriormente la ripresa delle lezioni rispetto a quanto previsto dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.
In costiera le amministrazioni si sono prese qualche giorno in più per farsi trovare pronte per l’appuntamento, anche dopo aver provveduto alla necessaria sanificazione dei plessi utilizzati come seggi elettorali. Le settimane precedenti, invece, sono state dedicate all’esecuzione dei necessari lavori edili e di logistica per organizzare gli spazi in modo da rispettare le disposizioni anti covid.
In alcuni casi sono stati destinati alle attività scolastiche anche spazi normalmente utilizzati per altri scopi, come i refettori e le palestre. Ciò potrebbe provocare problemi per l’avvio di alcuni servizi come la mensa. A tale proposito il sindaco di Meta, Giuseppe Tito, fa sapere di aver chiesto all’Asl Napoli 3-Sud il nulla osta per poter servire i pasti ai bambini direttamente nelle aule. Nel frattempo, per ora, i sindaci garantiscono che è tutto ok per la ripresa delle attività didattiche. Banchi distanziati, dispenser di igienizzante agli ingressi e mascherine da distribuire agli studenti: le scuole della Costiera sono pronte ad accogliere gli alunni.
Solo gli alunni di Piano di Sorrento avranno ulteriori due giorni di vacanza. Domani, infatti, è in programma la festa patronale di San Michele, ed anche se non sono previste manifestazioni pubbliche, il calendario scolastico prevede lo stop alle lezioni ed allora il sindaco Vincenzo Iaccarino ha deciso per il rientro in classe direttamente per mercoledì 30 settembre.
Questo il messaggio dell’arcivescovo di Sorrento-Castellammare, Francesco Alfano, per il ritorno in classe: “L’inizio di un nuovo anno scolastico segna sempre una tappa importante non solo per studenti e insegnanti, ma per l’intera società che investe e prepara così il suo futuro. Quest’anno tutto è eccezionale, anche il ritorno a scuola dopo tanti mesi di assenza forzata.
Le discussioni di queste ultime settimane sulle precauzioni necessarie per evitare la diffusione del contagio potrebbero tuttavia distrarci da ciò che ci sta veramente a cuore: la crescita umana, intellettuale e spirituale dei ragazzi.
Il compito educativo si fa sempre più delicato e appassionante, ora più che in altre stagioni della nostra storia: occorre accompagnare tutti gli studenti, dai più piccoli a quelli che stanno per raggiungere la maturità, nel cammino di conoscenza dei saperi e di responsabilità morale verso la società. Nessuno dunque si senta escluso da quest’opera educativa che ci consente di guardare al futuro con fiducia, se la assumiamo tutti con convinzione ed entusiasmo.
Vinciamo la paura dello scetticismo, che ci porta a vedere nell’altro un possibile rischio per la nostra salute. Evitiamo allo stesso tempo la superficialità che non ci fa prendere sul serio tutte quelle attenzioni dovute al rispetto della comunità. Collaboriamo con serietà e passione, ognuno per la sua parte, affinché la scuola aiuti l’intera società in questa fase di ripartenza: una vera e propria “rinascita” culturale, garanzia indispensabile di quel mondo nuovo che non possiamo solo auspicare ma contribuire con coraggio a far nascere”.