Nonno-orco molesta la nipotina a Piano di Sorrento

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PIANO DI SORRENTO. E’ una di quelle bruttissime vicende che non si vorrebbero mai raccontare. Invece, purtroppo, accadono. E più vicino a noi di quanto possiamo credere. Una bambina di 12 anni figlia di un marittimo sorrentino e di una donna detenuta per spaccio di droga, è riuscita a mettere da parte la vergogna e la diffidenza ed anche l’immenso dolore che provava per raccontare ai magistrati le molestie di cui è stata vittima per mesi. “Sì, è vero, di notte il nonno viene nel mio letto e mi tocca”. E’ l’accusa della piccola contro il 73enne pensionato di Piano di Sorrento al quale il Gip di Torre Annunziata ha ora vietato di avvicinarsi alla dodicenne. Una storia raccapricciante nella quale è coinvolta anche la 70enne nonna della bambina, indagata a piede libero per favoreggiamento e per false dichiarazioni al pubblico ministero.

L’incubo per la 12enne comincia quando la madre, straniera ma da anni residente nel Napoletano insieme a marito e figlia, viene arrestata per spaccio di droga. I giudici decidono di affidare la piccola ai nonni paterni, visto che quelli materni sono all’estero e il padre è imbarcato. Di tanto in tanto la bambina ha modo di parlare con la madre. Durante un primo colloquio appare assente, quasi provata. In una seconda circostanza, messa alle strette, Claudia confessa di essere vittima di “attenzioni particolari” da parte del nonno.

La madre informa il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) che a sua volta segnala il caso alla Procura del Tribunale per i minorenni eD alle forze dell’ordine. La bimba viene ascoltata in audizione, ma rifiuta di confermare le accuse davanti a magistrati, psicologi e assistenti sociali. Successivamente la palla passa alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata. Il pm Barbara Aprea avvia le indagini sentendo il padre e la nonna della ragazzina. I quali, ovviamente, negano qualsiasi molestia da parte del nonno: “Mio marito non farebbe mai una cosa del genere – dice l’anziana –. Quella bambina è la nostra vita”.

Ma la Procura e i carabinieri di Piano di Sorrento vogliono fare piena luce sulla vicenda e fissano una seconda audizione. Stavolta la piccola, forse per porre fine a uno strazio durato troppi mesi, si apre: “Di notte il nonno si alza e si avvicina al mio letto – racconta la 12enne mentre nella stanza cala il gelo –. Poi comincia a toccarmi le parti intime”.

Le parole della bambina lasciano pochi dubbi e mettono nei guai l’anziano, ora indagato per molestie sessuali ai danni di un minore di 14 anni aggravate dal vincolo di parentela: per lui il Gip Elena Conte dispone il divieto di avvicinamento alla nipote. Nel frattempo si tenta di chiarire anche la posizione di sua moglie. La 70enne viene nuovamente ascoltata dai magistrati, dinanzi ai quali fa dietrofront e si lascia sfuggire qualche parziale ammissione. “Erano solo carezze – racconta a inquirenti e investigatori –. Mio marito e io amiamo nostra nipote alla follia”. Tanto basta perché il pm Aprea contesti alla donna i reati di false dichiarazioni e di favoreggiamento.

Intanto per la bambina comincia un autentico calvario. Con la madre in carcere ed il padre imbarcato, mentre i nonni materni sono all’estero e quelli paterni sono sotto inchiesta per molestie proprio nei suoi confronti, in un primo momento, i giudici la affidano ai Servizi sociali del Comune dell’hinterland napoletano dove risulta residente insieme ai genitori. Poi per la 12enne si aprono le porte di una casa-famiglia, lontano dal dolore e dalla vergogna sopportati in penisola sorrentina.

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