Motoseghe sempre in azione, denuncia Wwf

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Da una parte c’è la legge che parla chiaro: “è vietato disturbare la nidificazione dell’avifauna”. È la legge 157/92 sulla protezione della fauna selvatica omeoterma che, all’art.21 lettera O e all’art. 31, prevede pesanti sanzioni per la distruzione di uova e nidi e per il disturbo delle specie avi-faunistiche in periodo di nidificazione.

Dall’altra c’è un decreto (10 marzo 2020) emanato dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa che detta i criteri minimi da rispettare per il taglio degli alberi in aree pubbliche, ribadendo i periodi idonei per “non creare disturbo all’avifauna”. Nel mezzo ci sono le motoseghe che, mai come in questi ultimi tempi, stanno lavorando alacremente in barba a tutto e a tutti.

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A nulla è servito l’accorato appello del Wwf Terre del Tirreno alla Regione Campania a non prorogare in stagione non idonea il taglio dei boschi cedui che, dopo la primavera, di solito si fermava. Nella risposta fornita dal Dirigente dell’Ufficio Centrale Foreste e Caccia, Flora della Valle, tra i motivi che non consentono la sospensione delle attività selvicolturali, viene tirato in ballo “il notevole danno sotto il profilo economico di tutti i soggetti coinvolti nella filiera foresta-legno-energia con ripercussioni negative sociali”. Pertanto la Regione ha prorogato il taglio dei boschi cedui fino al 30 aprile e le attività di pulizia del soprassuolo da rami e tronchi fino al termine di maggio.

Ma non si tagliano solo i cedui, anzi. Spesso il pretesto per tagliare è che gli alberi sono “pericolosi”. Ad avvallare tali operazioni, quasi sempre, ci sono perizie agronomiche che accertano la necessità degli abbattimenti. Dopo il taglio di un intero uliveto a Sant’Agnello, posto su di versante a strapiombo a massimo rischio idrogeologico e già interessato da gravi frane che fecero anche vittime, il Wwf ha segnalato di recente ai Carabinieri Forestali e al presidente dell’ente parco il caso del Monte Faito a Vico Equense dove, nel cuore del Parco Regionale dei Monti Lattari e in un Sic (sito di interesse comunitario), operai della Sma Campania da settimane stanno abbattendo decine e decine di grossi alberi, castagni, conifere, querce, ecc. posti ai lati della carreggiata. Il tutto in barba alle raccomandazioni contenute nel decreto Covid-19.

L’ultima segnalazione arrivata al Wwf è di ieri e riguarda Castellammare di Stabia. Ai piedi della scarpata soprastante la stazione della Circumvesuviana di Castellammare-centro (piazza Unità d’Italia) è in corso da giorni una intensa attività di taglio a raso della vegetazione arborea ed arbustiva. Le operazioni si stanno svolgendo, anche stavolta, in un sito ad alto rischio di franosità di versante e con l’eliminazione della copertura boschiva verrà meno anche la preziosa funzione delle piante di trattenimento del terreno e delle pietre.

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Inoltre tali attività di taglio si stanno mettendo in essere in un periodo in cui si provocano gravi danni alla biodiversità e alla fauna e avifauna selvatica, che in questi giorni è nel pieno dell’attività di nidificazione e riproduzione, favorita (e anticipata) dalle temperature ottimali. Parrebbe che il progetto sia finanziato dalla Regione Campania e preveda la messa in sicurezza con reti del versante e la realizzazione di un collegamento tra le terme e la stazione.

“È tanto deplorevole quanto assurdo – dichiara Claudio d’Esposito del Wwf Terre del Tirreno – pare che questa pandemia non abbia davvero insegnato nulla? Gli alberi sono fondamentali per la vita sul pianeta. Gli alberi vanno piantati ovunque e non abbattuti. Se non siamo in grado di gestirli e continuiamo ad eliminarli allora aspettiamoci altre pandemie. Il pericolo per la nostra salute lo vogliamo capire che non sono gli alberi? I tagli, qualora necessari, andrebbero procrastinati in autunno. Gli interventi di taglio in atto in questi giorni, infatti, vanno senza ombra di dubbio a creare un grave disturbo alle specie faunistiche e rappresentano una condanna senza appello per le uova e i piccoli accuditi dai genitori.

Andare a togliere spazio vitale alla natura è un paradosso in questo periodo in cui gli animali e la vegetazione sono in una fase di grande rinascita, anche a seguito del minore impatto antropico con l’epidemia del Covid-19. Non si dovrebbe mai tagliare alberi o potarli in questo periodo! Tali criteri ambientali minimi per il servizio di gestione del verde sono, tra l’altro, chiaramente richiamati nel recente decreto 10 marzo 2020 del ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare che, tuttavia, entrerà in vigore solo l’8 agosto”.

Il Wwf ha inviato nota all’attenzione della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, al ministero dell’Ambiente, ai Carabinieri Forestali, alla Guardia di Finanza e alla Regione Campania Genio Civile e Difesa Suolo, chiedendo un intervento atto a verificare la legittimità dei lavori in corso e la corretta modalità di esecuzione degli stessi.

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