Uno dei tigli che costeggiano viale Caruso, a pochi passi da piazza Tasso, tagliato l’ultimo giorno dell’anno. A denunciarlo è ancora una volta Claudio d’Esposito, presidente del Wwf Terre del Tirreno.
“Il rumore della motosega all’alba ha anticipato quello dei botti di stasera organizzati in pompa magna a Sorrento – spiega il leader dell’associazione del panda in costiera -. A farne le spese uno stupendo esemplare di Tiglio di via Caruso in ottimo stato di salute, che conviveva da decenni con una cavità alla base causata dallo sfregamento delle ruote dei taxi.
È probabile che finora gli “esperti agronomi” del Comune, alla ricerca dell’albero “perfetto” non se ne fossero ancora accorti”.
A chi solleva la questione della potenziale pericolosità della pianta che, cadendo, avrebbe potuto ferire o uccidere qualche incolpevole passante, il presidente del Wwf costiero replica facendo un parallelo con i fuochi d’artificio, altra battaglia che conduce da sempre: “E se i botti esplodono in mano e si ferisce qualcuno?”.
Poi entra nel discorso tecnico. “Ho fatto in serata un sopralluogo: il tiglio, di 180 cm di circonferenza (a 1.30 m da terra) e un età di circa 75 anni, presentava una cavità all’interno a causa di una infezione fungina. La cosa era risaputa (il tiglio era già stato periziato negli anni passati da almeno tre agronomi comunali con esiti diversi e contrastanti tra loro) e non capisco le motivazioni del taglio drastico, posso solo presumere che ci sia stato una sorta di allarme e una perizia di qualche ennesimo agronomo che ne abbia accertato il pericolo. Ignoro se abbiano chiesto una qualche autorizzazione o abbiano agito in virtù di una ordinanza sindacale. Ma ne dubito (non le fanno per i pericolosi botti e le fanno per un albero che sta lì da tre quarti di secolo?). O forse hanno semplicemente acceso le motoseghe di “iniziativa”? Sarà il primo compito dell’anno nuovo cercare di capire come sono andate le cose”.
Nelle foto diffuse da d’Esposito il tiglio tagliato, con la cavità alla base, a confronto con un altro albero lasciato crescere per 2000 anni con importanti cavità.