Prenderà il via il prossimo 30 settembre il processo per l’omicidio del piccolo Giuseppe Dorice, il bambino massacrato di botte dal convivente della madre. La Procura di Napoli nord ha ottenuto il giudizio immediato a carico di Tony Badre Essobty e di Valentina Casa. Il primo dovrà rispondere del delitto del bambino di soli sei anni, ma anche del ferimento, sempre a suon di calci e pugni, della sorellina Noemi. Valentina Casa, invece, è imputata dinanzi alla Corte di Assise per non aver impedito le violenze del compagno contro i figli, per aver assistito in modo inerme al regime di violenza imposto ai due bambini.
Una vicenda che ha avuto il suo drammatico epilogo lo sorso 27 gennaio, in un appartamento di Cardito, quando Giuseppe è stato ucciso dalla furia omicida di Tony Badre. Nella ricostruzione dell’accaduto da parte della Procura si è rivelato decisivo il racconto di Noemi e della sorellina più piccola, che hanno confermato le aggressioni subite dal fratellino per mano del convivente della madre.
In questi mesi la stessa Valentina Casa, difesa dal penalista Francesco Cappiello, ha tentato di dimostrare la propria estraneità alla violenza del compagno, trovandosi in una condizione di soggezione che le avrebbe impedito di alzare un dito in difesa del figlio o semplicemente di chiedere aiuto all’esterno.