L’amministrazione comunale di Meta è intenzionata a mettere un freno al proliferare di attività extralberghiere. Il sindaco Giuseppe Tito e la sua maggioranza sono pronti a modificare il regolamento edilizio comunale. L’obiettivo, come spiega il primo cittadino, è quello “di contrastare l’apertura di nuovi esercizi attraverso una strategia incentrata sulla tutela del tessuto urbano, la preservazione del carattere locale e la gestione degli impatti sul mercato immobiliare, cercando di assicurare che lo sviluppo turistico sia sostenibile e in armonia con le esigenze della comunità, bilanciando i diversi interessi”.
In concreto sono due i punti sui quali si andrà ad intervenire con alcune limitazioni. Per non gravare ulteriormente sul carico urbanistico e per un utilizzo equilibrato degli alloggi disponibili sul territorio comunale, non potranno più essere adibiti a strutture extralberghiere, gli immobili di superficie utile inferiore ai 65 metri quadrati.
Inoltre potranno essere destinate all’esercizio di queste attività un numero massimo di 310 unità abitative, vale a dire il 10 per cento di quelle esistenti a Meta (3.100) così come rilevate dall’ultima anagrafe edilizia. Ad oggi, in città, sono 177 le concessioni rilasciate per affittacamere, case vacanza e bed and breakfast. Il che significa che sono già oltre la metà del limite stabilito.
Iniziativa che incassa anche il sostegno di una delle associazioni di settore attive nel comprensorio costiero. “Da apprezzare il coraggio del sindaco Tito che passa dalle parole ai fatti su uno dei problemi che sta colpendo al cuore le zone a prevalenza turistica – sottolinea Sergio Fedele presidente di Atex -. L’argomento è complicatissimo anche per l’intreccio esistente tra le competenze nazionali, regionali e comunali. Ma continuare a nascondersi significa non regolamentare il settore extralbeghiero”.
Non si possono tuttavia escludere ricorsi da parte degli operatori.