Massa Lubrense ricorda le vittime della frana di Nerano

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A cinquant’anni dalla tragica frana di Nerano che uccise dieci persone, l’amministrazione comunale di Massa Lubrense, la parrocchia di Termini ed alcune associazioni, hanno organizzato tre appuntamenti, tra domenica, mercoledì e giovedì prossimi. Ora il 16 febbraio del 1973 quando uno smottamento partito dal monte San Costanzo trascinò migliaia di metri cubi di terra e roccia lungo la cala di Mitigliano, travolgendo di notte due case coloniche che scorrevano lungo il costone.

Nel primo edificio travolto abitavano Salvatore Amitrano, di 34 anni, la moglie Rosa Abbate, 30 anni, i figli Maria Grazia di 6 anni, Antonietta di 4, Anna di 2 e la madre del capofamiglia, Maria Grazia Ciampa di 73 anni. Nella casa più a valle c’erano Erminia Amitrano vedova Gargiulo di 60 anni, con le figlie Margherita di 27 anni, Laura di 24 e Rosa di 17.

Le celebrazioni prenderanno il via domenica, alle ore 8:15, con l’escursione sul Monte San Costanzo. Seguirà alle 11:15 la messa all’aperto nella piazza di Termini in suffragio delle vittime della frana. Alle 18, nella sala parrocchiale, presentazione del libro “16 febbraio 1973. La tragedia del San Costanzo” curato dall’Archeoclub Lubrense. Seguirà una conferenza del geologo Salvatore Iaccarino, docente del dipartimento di Scienze della terra dell’Università di Torino, sul tema “La geologia di Termini: dal Cretacico al 16.02.1973”.

Mercoledì alle 15:30 escursione-pellegrinaggio da Termini a Santa Maria della Neve, raduno nel cimitero comunale alla presenza dell’arcivescovo di Sorrento-Castellammare, monsignor Francesco Alfano, con la benedizione della lapide sulla tomba delle vittime e la deposizione di una corona di fiori da parte del sindaco Lorenzo Balducelli. Gli studenti delle scuole leggeranno componimenti sulla tragedia del 1973.

Giovedì alle 15:30 raduno nella piazza di Termini, corteo verso Mitigliano e sosta di preghiera presso la lapide marmorea con benedizione dei luoghi della frana. Al rientro, presso la chiesa dei Legionari di Cristo, commemorazione da parte delle autorità civili e religiose. Seguirà proiezione di filmati d’epoca e di un video con le testimonianze della tragedia. A conclusione della manifestazione verranno letti i versi della poesia “Il pianto di Termini” del sacerdote Alfredo Ammendola.

Nella foto in alto la lapide che ricorda il tragico evento e le dieci vittime.

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