Un’imbarcazione di 40 piedi affondata a ridosso della Baia di Recommone, a Massa Lubrense. L’unità da diporto è colata a picco domenica pomeriggio quando ha preso ad imbarcare acqua dai due gruppi poppieri. Il “Blue Game” di oltre dodici metri era alla fonda in prossimità della “Grotta dei colombi”, all’interno dell’Area marina protetta di Punta Campanella.
A bordo due famiglie per un totale di 8 persone, tutti adulti. Scattato l’allarme gli occupanti dell’imbarcazione, in procinto di affondare, sono stati trasbordati su un natante in dotazione al vicino ristorante. Hanno così potuto raggiungere incolumi la terraferma.
Triste il destino della splendida imbarcazione affondata in breve tempo lasciando in galleggiamento una parte della prora. Subito è partita la macchina per scongiurare danni all’ecosistema marino e ieri l’Amp Punta Campanella, insieme all’Autorità marittima di Massa Lubrense, ha effettuato un sopralluogo sul luogo dell’affondamento.
Sono in corso di approfondimento a cura della Guardia Costiera le cause che hanno determinato il semiaffondamento dell’unità da diporto partita da Sorrento con 8 persone a bordo. Analogamente ai precedenti sopralluoghi compiuti dalla Capitaneria di porto, non è emersa nessuna particolare criticità in ordine alla fuoriuscita di sostanze inquinanti. Ieri è stata notata una lieve presenza di sostanza galleggiante che tuttavia non desta particolari preoccupazioni.
Si precisa che la competenza a effettuare un’inchiesta per tali eventi è dell’Autorità marittima, in questo caso quella di Massa Lubrense sotto il coordinamento della Capitaneria di porto di Castellammare di Stabia guidata dal comandante Andrea Pellegrino.
Guardia Costiera stabiese che ha immediatamente avviato un’inchiesta ai sensi del codice della navigazione finalizzata a ricostruire cause e circostanze ed attivato le procedure necessarie per il recupero in sicurezza della barca, già ispezionata per via subacquea. Il proprietario dell’unità è stato diffidato a rimuoverla in sicurezza facendo nel frattempo installare attorno allo scafo le panne a salvaguardia di possibili fuoriuscite di idrocarburi. È stato anche emesso un avviso ai naviganti per segnalare la presenza del relitto semiaffondato.
Ferme restando le competenze di altre strutture come l’Ispra, l’Area marina protetta di Punta Campanella coopera con la Guardia Costiera in linea con le rispettive attribuzioni di legge a salvaguardia dell’ambiente marino circostante.