L’incidente di martedì scorso, avvenuto sulla via Raffaele Bosco, tra la frazione di Bonea e Sant’Andrea, che ha coinvolto un giovane di Vico Equense, riapre la questione della sanità. L’amministrazione comunale del sindaco Andrea Buonocore e i consiglieri di maggioranza e opposizione, tutti uniti per battere i pugni sul tavolo e rivendicare il diritto alla salute.
“Testimoni oculari – si legge nella nota inviata ai vertici dell’Asl Napoli 3 Sud – riferiscono di avere visto il ragazzo vittima del sinistro sdraiato a terra esanime e con evidente ematoma craniale sanguinante. Gli stessi testimoni riferiscono di aver immediatamente contattato telefonicamente il servizio di pronto soccorso 118 e che l’operatore interpellato per la richiesta di immediato intervento ha riferito che “non c’erano autoambulanze disponibili sul posto”.
Sul luogo dell’incidente intervenivano prima i carabinieri, che si trovavano nelle vicinanze, successivamente sopraggiungeva anche la polizia locale. Si constatava, purtroppo, la gravità dell’accaduto, e il ragazzo riverso a terra. Solamente dopo circa 25 minuti dalla segnalazione al 118, avvenuta alle ore 11:26 circa, giungeva l’autoambulanza con gli operatori sanitari che provvedevano a trasportare il giovane all’ospedale di Santa Maria della Misericordia di Sorrento in codice rosso, vista la chiusura del pronto soccorso del nosocomio De Luca e Rossano di Vico Equense”.
Quanto accaduto si legge ancora mette in evidenza diverse criticità: “L’autoambulanza – continua la lettera – partiva dalla vicina Sant’Agnello, e dovendo percorre un luogo tratto di strada (spesso molto trafficato, in quanto unico collegamento con la penisola sorrentina) impiegava più tempo. Se invece fosse partita dall’ospedale di Vico Equense, ovviamente, avrebbe raggiunto in minor tempo il luogo dell’incidente, risparmiando al giovane, già provato dal forte trauma cranico, ulteriori lesioni, dovute anche ai movimenti sussultori dell’ambulanza in corsa verso Sorrento.
La chiusura del pronto soccorso del De Luca e Rossano di Vico Equense, non solo ha rallentato la celerità dell’intervento, ma ha compromesso anche la possibilità di dare al ragazzo un primo soccorso che si sarebbe potuto effettuare nella struttura ospedaliera della città dove è avvenuto l’incidente. Appare inconcepibile – si legge ancora nella lettera – che nonostante ci sia un presidio ospedaliero a meno di tre chilometri dal luogo dove è accaduto l’incidente, la vita di una persona possa essere messa a rischio a causa di una lentezza nel primo intervento, dovuta alla chiusura di un pronto soccorso locale e vicino, che in tanti casi è stato fondamentale nel salvare delle vite”.
I firmatari hanno pertanto chiesto in via urgentissima un tavolo di confronto per discutere e adottare tutti gli atti necessari affinché tali episodi di ritardo nei soccorsi non si ripetano. Nel frattempo il ragazzo è ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Benevento.