Inchiesta suolo pubblico, i gestori del Bar Ercolano si difendono

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SORRENTO. “Siamo una realtà impegnata nel settore del commercio e che ha sempre operato nel rispetto della legalità e delle norme. Soprattutto a riguardo del pagamento del canone di occupazione di suolo pubblico”. Non ci stanno i gestori del Bar Ercolano, uno dei punti di ritrovo più gettonati di piazza Tasso, a passare da evasori.

La vicenda è emersa qualche giorno fa, quando la Procura regionale della Corte dei Conti ha notificato un invito a dedurre per un presunto danno erariale di circa 48mila euro al dirigente comunale Antonino Giammarino. In base all’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza, infatti, risulterebbe che il pubblico esercizio del centro cittadino di Sorrento, per un anno, non avrebbe pagato il canone per l’occupazione di suolo pubblico. Il conseguente ammanco nelle casse comunali ha portato al provvedimento dei magistrati contabili.

“Mai ci sogneremmo di restare aperti tentando di non ottemperare ai nostri doveri – fanno però sapere i titolari del Bar Ercolano -. Il nostro impegno quotidiano passa anche dalla permanenza di una situazione regolare: è sempre stato così e in tal senso continuiamo a operare”.

“In merito alla vicenda che coinvolge il Comune di Sorrento – spiegano ancora i gestori della struttura – il Bar Ercolano non ha alcun tipo di responsabilità e intende precisare di aver operato in buona fede tant’è che si è prodigato, a fronte di iter burocratici talvolta non snelli, a restare in regola con i pagamenti dei canoni. Inoltre l’attività è pronta a dimostrare, dati alla mano e pubblicamente, il preciso e scrupoloso pagamento dei canoni”.

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