Incendi. Il Wwf: Prevenire costa meno che spegnere

La stagione degli incendi boschivi in Campania si conferma drammatica: dal 15 giugno si sono registrati 1.060 roghi, che hanno distrutto circa 2.568 ettari di territorio (fonte Protezione Civile Regionale – dati aggiornati al giorno 9 agosto). L’emergenza più grave riguarda il Vesuvio, dove dal 5 al 10 agosto elicotteri e Canadair hanno effettuato quasi 2mila lanci di estinguente, per un totale di 7.821.600 litri d’acqua, con un costo di gestione altissimo.

Il Wwf lancia un appello urgente, sottolineando che la prevenzione dei roghi costa fino a 8 volte meno rispetto alla lotta agli incendi in emergenza. La Protezione Civile regionale, che ha coordinato lo sforzo congiunto di 190 unità operative e il supporto di squadre arrivate da altre regioni, sta continuando le operazioni di spegnimento con il massimo impegno, ma l’emergenza dimostra ancora una volta l’urgenza di un cambio di strategia.

Le elevate intensità e frequenza che gli incendi boschivi raggiungono ormai ogni anno in Italia, rendono la lotta attiva mediante spegnimento sempre meno efficace. Molteplici sono le cause, ad esempio periodi siccitosi più lunghi, abbandono dei terreni agrosilvopastorali e conseguente accumulo di combustibile vegetale facilmente infiammabile e utilizzo improprio del fuoco per bruciare residui vegetali. Di conseguenza, risulta sempre più indispensabile puntare sulla prevenzione degli incendi boschivi.

Secondo il Wwf, quindi, è fondamentale passare da una gestione dell’emergenza a una pianificazione a lungo termine, che si concentri sulla prevenzione. Sono soprattutto le aree protette, come è evidente, ad essere sotto attacco. Le Oasi del Wwwf, sono in prima linea in questo approccio. I Piani Antincendio Boschivo (Paib) identificano le aree a rischio e definiscono strategie come la creazione di fasce tagliafuoco e la corretta gestione delle biomasse.

Alcuni progetti virtuosi dimostrano l’efficacia di queste soluzioni:
*Oasi Wwf Astroni (Napoli): Il progetto Abcd Astroni (Astroni Bosco da Conoscere per Difendere) è un progetto di prevenzione degli incendi boschivi che nasce dalla volontà di rendere la comunità più responsabile e consapevole del proprio agire e di coinvolgerla in maniera diretta nella tutela del proprio territorio. Iniziativa che ha coinvolto la comunità locale nella tutela del territorio, creando un’app per la segnalazione dei focolai e installando sistemi bioacustici con intelligenza artificiale per rilevare suoni che possono innescare incendi. Dopo il grave incendio del 2022, un progetto di ripristino ha recuperato 20 ettari di habitat boschivo, ripulito 14 ettari da specie aliene e formato 1.000 persone sulla tutela del territorio.
*Oasi Wwf e Riserva Regionale di Valpredina-Misma (Bergamo): Il progetto Off (Our Forest Fires) ha promosso l’uso di buone pratiche alternative all’uso del fuoco per la gestione dei terreni.
*Oasi Wwf Le Cesine (Lecce): Qui sono stati installati 30 “alberi parlanti” (Tree Talker) che monitorano lo stato idrico degli alberi e forniscono dati di pre-allarme per individuare principi di incendio.

Gli incendi in Europa sono un fenomeno in crescita a causa della crisi climatica. Il Wwf e BirdLife International invitano i governi europei a investire nella gestione del territorio e nel ripristino ecologico, anziché concentrarsi solo sullo spegnimento.

Parola d’ordine: Prevenzione. La strategia proposta si basa su:
Protezione e ripristino di ecosistemi chiave (foreste, aree umide).
Promozione di una gestione forestale “vicina alla natura”.
Incentivazione delle pratiche agro-silvo-pastorali tradizionali.
Investimento in sistemi di allerta precoce e supporto alle comunità.

Il Wwf lancia un chiaro appello: i fondi europei devono essere reindirizzati dalla soppressione degli incendi a soluzioni basate sulla natura, che proteggono la biodiversità e rendono il territorio più resiliente. L’Europa ha la possibilità di agire subito per rompere il circolo vizioso degli incendi, creando paesaggi più sicuri a beneficio di tutti.

Abbandono di rifiuti e incendi boschivi: una minaccia crescente che richiede nuove strategie
Gli incendi che hanno devastato le colline, come quella a ridosso della strada panoramica che conduce a Caserta Vecchia, sono diventati una “tempesta perfetta” a causa della pericolosa combinazione di roghi e dell’abbandono indiscriminato di rifiuti. Questa sinergia non solo alimenta le fiamme, ma mette a serio rischio l’incolumità degli operatori antincendio.

Il problema: Squadre di Vigili del Fuoco, Carabinieri Forestali, Protezione Civile, SMA Campania e numerosi volontari stanno affrontando una sfida doppia. Oltre ai normali rischi legati alla combustione di vegetazione, devono gestire l’auto-innesco di incendi dovuto alla presenza di rifiuti altamente infiammabili. Materiali come pneumatici, bottiglie di plastica e persino lattine di vernice agiscono come acceleranti, trasformando i roghi in focolai di elevata intensità e pericolosità. In particolare, le lattine di vernice possono esplodere, mettendo in grave pericolo il personale impegnato nelle operazioni di spegnimento.

Misure attuali e necessità di un cambio di rotta: Nonostante le recenti normative, come il decreto-legge 8 agosto 2025, n. 116, le aree bonificate continuano a trasformarsi rapidamente in discariche abusive. La prova di ciò è visibile nelle fotografie allegate, che mostrano, impietosamente, come un’area lungo la strada per Caserta Vecchia, recentemente devastata dagli incendi e bonificata, sia già invasa, nuovamente, da pneumatici e altri rifiuti.

Questo dimostra che le sanzioni, pur necessarie, non sono sufficienti a fermare il fenomeno.
Soluzioni e appello: È evidente che è necessario un cambio di strategia. Le istituzioni e i cittadini devono lavorare insieme su un piano di prevenzione a lungo termine. A partire da settembre, è fondamentale implementare politiche di prevenzione che includano:
Maggiore sorveglianza delle aree a rischio.
Campagne di sensibilizzazione per educare la popolazione sui pericoli e sui costi dell’abbandono dei rifiuti.
Programmi di finanziamento e leggi speciali per la tutela delle aree protette, riconoscendo che la biodiversità è un patrimonio inestimabile che supporta economie locali di eccellenza.

La risposta emotiva e indignata “fate presto” non è più sufficiente. Servono azioni concertate, pianificate e a lungo termine per proteggere il nostro territorio e il futuro della biodiversità locale.

Appena notiamo un focolaio, chiamiamo subito i numeri di emergenza… aspettare che lo faccia qualcun altro, potrebbe essere letale per il nostro capitale naturale.

Infine un appello: facciamo a meno di usare fuochi d’artificio, lanterne o razzi che spesso sono causa di innesco di incendi.

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