SORRENTO. Il Wwf vicino ad acquisire Palazzo Tasso, uno degli edifici storici del centro di Sorrento. Da anni l’immobile è oggetto di un contenzioso tra gli esecutori del testamento della nobildonna Elena Maresca di Serracapriola, Comune, Prefettura di Napoli e associazioni tra le quali il Wwf. Proprio gli ambientalisti ora sono i favoriti. Il Tar, infatti, ha respinto il ricorso contro il provvedimento con cui la Prefettura di Napoli aveva negato il riconoscimento giuridico alla fondazione per la difesa degli animali che poi avrebbe dovuto concedere la struttura in uso al Comune.
Una vicenda che risale al 1985, quando venne pubblicato il testamento olografo della duchessa Elena Maresca di Serracapriola proprietaria dell’immobile. Con quel documento la nobildonna istituiva la fondazione Domus Mariae, con lo scopo di difendere gli animali, e la nominava erede universale. Successivamente, sempre secondo la sue ultime volontà, la fondazione avrebbe dovuto concedere palazzo Tasso in uso al Comune di Sorrento, chiamato a sostenere le finalità di carattere culturale dell’ente. Nel caso in cui, però, la fondazione non avesse ottenuto il riconoscimento giuridico, l’intero patrimonio della duchessa sarebbe stato devoluto al Wwf Italia ed al Wwf di Londra.
Nel 1986 Giulio Gomez d’Ayala e Bruno Alfaro, esecutori del testamento della nobildonna, chiesero alla Prefettura il riconoscimento della fondazione. L’iter restò sospeso per anni a causa dell’impugnazione del testamento da parte di alcune persone che si ritenevano illegittimamente escluse dall’assegnazione dei beni della Maresca. Procedura sbloccata solo nell’ottobre del 2011, dopo che tre sentenze della magistratura non erano riuscite a stabilire se il testamento fosse valido o meno. Nel 2013 la Prefettura ha respinto la richiesta di riconoscimento della fondazione Domus Mariae in quanto non sarebbero stati chiariti alcuni aspetti in merito al legale rappresentante e dei membri del direttivo dell’ente ed anche perché non risultava trasmessa la relazione sul patrimonio della nobildonna.
Il Comune presentò ricorso al Tar lamentando di non aver avuto la possibilità di fornire alla Prefettura le informazioni necessarie per il riconoscimento della fondazione. Osservazioni ora respinte dai giudici secondo i quali “il prefetto non ha travalicato le proprie competenze” avanzando richieste di chiarimenti “ragionevoli e plausibili” sul patrimonio della Maresca. Ora al Comune non resta che ricorrere eventualmente al Consiglio di Stato oppure percorrere la strada di spingere per presentare una nuova istanza di riconoscimento della fondazione. Altrimenti Palazzo Tasso diventerà del Wwf.