Finti incidenti con la Ferrari in penisola sorrentina, condannati

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Falsi incidenti con una Ferrari California per truffare l’assicurazione: condannati imprenditore ed avvocato. Il caso è venuto alla luce a fine ottobre dello scorso anno quando Gianluca Izzo, 46enne di Vico Equense e Giovanni Pane, suo coetaneo ed avvocato civilista con studio a Meta, finirono agli arresti domiciliari insieme ad un perito e ad un medico legale con le accuse di corruzione in atti giudiziari, falsa perizia, falsa testimonianza e frode alle assicurazioni.

Izzo e Pane hanno chiesto di essere giudicati con rito alternativo. Ieri, dinanzi al gip Emma Aufieri, il legale ha patteggiato la pena di 4 anni e tre mesi di reclusione, mentre l’imprenditore è stato condannato in abbreviato a 5 anni e quattro mesi, per gli stessi reati contestati dalla Procura di Torre Annunziata al termine delle indagini condotte dalla Guardia di Finanza della tenenza di Massa Lubrense.

Nel corso della perquisizione a casa di Izzo finirono sotto sequestro 33 orologi del valore totale di oltre mezzo milione di euro, tra i quali ben 32 Rolex. In garage, insieme alla Ferrari California intestata ad una società straniera, erano parcheggiati altri otto veicoli d’epoca.

Le cause per i risarcimenti dei finti incidenti erano state celebrate tutte dinanzi al giudice di pace di Sorrento. Secondo l’accusa, Izzo era l’ideatore dei falsi incidenti, mentre l’avvocato Pane ne curava i procedimenti. Una volta nominato dal giudice, il perito di turno – in base alla ricostruzione degli investigatori – veniva contattato da Izzo e Pane per pattuire la somma per poi indirizzare il processo a loro favore.

Due, in particolare, i falsi sinistri ricostruiti grazie a intercettazioni telefoniche. Il primo coinvolgeva la Ferrari California di Izzo e altre due vetture: una Fiat Punto (a sua volta danneggiata) e una Mercedes Classe A. In questo procedimento sarebbero state depositate agli atti foto ritoccate dei presunti danni subiti dalla Ferrari California, che poi il perito nominato consulente tecnico d’ufficio dal giudice di pace di Sorrento avrebbe certificato in 10.581 euro. In cambio avrebbe l’avvocato Pane gli avrebbe versato 1.500 euro in due tranche da 750 euro, nonostante la richiesta iniziale di 2.500 euro, poi ridotta. Il perito secondo le indagini era consapevole che si trattasse di un falso incidente.

Il secondo episodio vede la presenza di un medico legale, chiamato a quantificare i danni biologici riportati da Izzo in un altro falso incidente. I finanzieri hanno ricostruito che il medico ha certificato che alcuni problemi fisici dell’imprenditore fossero scaturiti proprio dall’incidente stradale. In questo caso, Pane avrebbe pagato la finta relazione medica solo 200 euro.

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