Chi lo conosce sa bene che di rado lascia trasparire le proprie emozioni. Ma ieri sera don Antonino Persico non è riuscito a trattenere un pizzico di commozione quando ha visto una folla di amici e parenti radunati in quella che è la sua creatura, la chiesa parrocchiale del Capo di Sorrento, per festeggiare il suo sessantacinquesimo anniversario di sacerdozio.
Classe 1932, la carta d’identità dice che ha 90 anni, ma la verve è quella di un ragazzino che ha ancora tanta voglia di scoprire il mondo. L’ironia e le battute di spirito, poi, non mancano mai quando conversa piacevolmente del più e del meno.
In tanti si sono dati appuntamento per la funzione presieduta dal vescovo Francesco Alfano concelebrata con il vicario generale ed attuale parroco del Capo, don Mario Cafiero ed il rettore della basilica di Sant’Antonino, don Luigi Di Prisco.
Una celebrazione, seguita da un momento conviviale sul panoramico sagrato della chiesa, che ha suggellato ancora una volta il forte legame di don Antonino con i fedeli del Capo di Sorrento, parrocchia che ha guidato ininterrottamente dal 1960 fino a pochi anni fa, quando qualche acciacco e poi le restrizioni per il Covid lo hanno costretto, a malincuore, ad abdicare.
Ma l’amore per la sua gente non è mai venuto meno come conferma la folla che ieri è accorsa per festeggiarlo in quel complesso parrocchiale che don Antonino ha inaugurato nel 1972, giusto 50 anni fa.
