Femminicidio Anna Scala, rinvio a giudizio per Ferraiuolo. La figlia ed il Comune parti civili

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Il gip del tribunale di Torre Annunziata ha disposto il rinvio a giudizio per Salvatore Ferraiuolo, reo confesso del femminicidio della sua ex compagna, Anna Scala, avvenuto a Piano di Sorrento il 17 agosto dello scorso anno.

L’uomo, secondo quanto ricostruito dai carabinieri della compagnia di Sorrento, attese Anna Scala nei pressi della casa di un’amica, e quando arrivò la accoltellò a morte nell’autorimessa. Ferraiuolo non si rassegnava alla fine della loro relazione, tanto che la vittima era già stata aggredita in passato, aveva denunciato e poi ritirato le accuse nei confronti dell’ex compagno.

Ieri, la Procura di Torre Annunziata ha formalizzato la richiesta di rinvio a giudizio con la prima udienza del processo fissata per l’11 settembre in Corte d’Assise a Napoli. Il Comune di Piano di Sorrento, su espressa volontà del sindaco Salvatore Cappiello, si è costituito parte civile accanto alla figlia Maria.

“L’ammissione del nostro Comune come parte civile è un elemento molto importante e che per la nostra comunità rappresenta anche un ulteriore passo concreto nell’azione di contrasto a ogni violenza di genere”, evidenzia il sindaco Cappiello.

“L’uccisione di Anna Scala ha letteralmente sconvolto tutta la nostra comunità e la costituzione di parte civile del Comune di Piano di Sorrento oggi assume un valore molto significativo” aggiungono l’assessore al Contenzioso, Antonella Arnese, e la consigliera comunale alle Pari Opportunità, Katia Veniero. “Da parte nostra – continuano – come amministrazione, continueremo a impegnarci intensamente e sempre di più nell’avvio di progetti e iniziative che puntano a sensibilizzare tutti sia a un sentimento di rispetto verso l’altro che al contrasto di qualsiasi forma di violenza e abuso.

È un percorso rivolto ovviamente anche alle nostre nuove generazioni. Proprio le attività di sensibilizzazione, di educazione e di formazione attuate dalla nostra Amministrazione nell’ambito del contrasto alla violenza di genere hanno rappresentato un elemento fondamentale e determinante che ha indotto il giudice ad ammettere il Comune come parte civile. Ringraziamo l’avvocato che ha rappresentato il nostro Ente e l’ufficio Contenzioso che si è attivato nell’intera procedura”.

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