È ufficiale, erano due le balene nel porto di Sorrento

Terminata la necroscopia sulla balenottera. È durata 13 ore, dalle 7 alle 20 di ieri. Un grandissimo lavoro coordinato da Sandro Mazzariol e dall’equipe del Cetacean Stranding Emergency Response Team. Insieme a loro altre squadre di vari enti.

“Ancora sconosciute le cause della morte della balenottera – fanno sapere dal Parco di Punta Campanella -. Non è stato trovato alcun fattore antropico o evento esterno. È deceduta circa una settimana fa, tra giovedì e venerdì e questo, l’altra sera, aveva fatto pensare che si potesse trattare dello stesso esemplare visto proprio quel pomeriggio nel porto. Ma la mastodontica balena è risultata incompatibile, video alla mano, con quella che si dimenava contro il molo”.

Dall’esame degli esperti sono emersi anche ulteriori particolari. Risulta, infatti, che le due balene, “non erano madre e figlio. In quanto la femmina analizzata non ha partorito da poco. Probabilmente, si tratta di un esemplare tra i 7 e i 10 metri, un giovane adulto già indipendente, ma in qualche modo legato alla femmina morta e quindi in stato di stress e confusione”.

Nella carcassa della balenottera morta nelle acque di Sorrento “non è stata trovata nessuna traccia di plastica evidente”. Le misure, 19,77 metri, confermano che si tratta della balenottera comune più grande registrata nel Mediterraneo. Campioni di organi e tessuti sono stati prelevati e saranno analizzati da vari laboratori italiani e stranieri nelle prossime settimane da un punto di vista genetico, patologico e tossicologico.

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