Le aule appena ristrutturate sono inagibili da quasi un mese, la dirigente scolastica è costretta ad imporre i doppi turni ed i ragazzi decidono di disertare le lezioni. Tutto ciò mentre dalla Città Metropolitana nessuno si fa sentire e milioni di euro spesi per i lavori vanno in malora.
Studenti, docenti e preside del nautico Nino Bixio di Piano di Sorrento costretti a fare i conti con l’assenza delle istituzioni, prima tra tutte l’ex provincia di Napoli, ente proprietario dell’immobile che ospita il prestigioso istituto che ha formato armatori del calibro di Achille Lauro e Gianluigi Aponte o comandanti coraggiosi come l’eroe della Diamond Princess, Gennaro Arma. Altri tempi evidentemente considerando la superficialità con cui oggi si garantisce il diritto allo studio dei giovani.
Lo conferma la vicenda del nautico Bixio. Lo scorso 1 settembre vengono consegnate sette aule appena ristrutturate. La scuola può utilizzarle intanto che gli operai completano il cappotto termico e l’impermeabilizzazione del solaio di copertura. Il cantiere, però, avanza a rilento. Il 17, con le prime piogge, si verificano infiltrazioni di acqua nelle stanze.
La dirigente, Teresa Farina, insieme al responsabile per la sicurezza, firma una nota indirizzata alla Città Metropolitana, chiedendo interventi urgenti. Niente da fare, nessuno risponde. La situazione precipitata la settimana successiva quando la penisola sorrentina viene colpita da alcuni violenti nubifragi. Le aule si allagano.
Ingenti i danni riportati dalla struttura. Nelle aule è comparsa la muffa ed alcune parti di intonaco si sono staccate. In un’aula è crollato il controsoffitto in cartongesso. L’impianto elettrico è completamente saltato e si rischia di dover buttare le lavagne elettroniche che costano alcune migliaia di euro ciascuna. Insomma una valanga di soldi buttati via.
“A distanza di due settimane – spiega la preside – e nonostante diversi solleciti, ancora non ho ricevuto risposte e così sono stata costretta ad organizzare i doppi turni, anche sapendo di creare pesanti disagi agli studenti ed alle loro famiglie. Ho avvertito il prefetto, l’assessore regionale Lucia Fortini ed il sindaco di Meta Giuseppe Tito in qualità di consigliere metropolitano sperando che qualcuno intervenga”.
Oggi, nel primo giorno in cui sarebbero dovute partire le lezioni pomeridiane, i ragazzi hanno deciso di manifestare tutto il loro disappunto e non sono entrati a scuola (tranne rare eccezioni). Nei prossimi giorni è prevista anche una mobilitazione con un corteo per le strade.