Demolizione tenda Capri Watch, tutti contro l’amministrazione

Dopo le varie iniziative giudiziarie e le denunce presentate all’autorità giudiziaria e il ricorso depositato al Tar il 3 novembre, per la vandalizzazione della tenda di Capri Watch, il dibattito sulle modalità di rimozione (sulle quali si erano pronunciate già le istituzioni, in primis il sindaco di Anacapri Franco Cerrotta che ha stigmatizzato l’intervento, seguito dal gruppo di opposizione consiliare “Avanti Capri”) si è allargato alle associazioni di categoria isolane. Tra loro Federalberghi, Ascom e CapriExcellence e a quelle culturali e ambientaliste da Legambiente a “Chi…ama Capri” presieduta dall’ex sindaco Ciro Lembo che nella sua risposta ha sottolineato che l’unica cosa certa in questa vicenda “è che è stata scritta una pagina nera nel libro d’oro di Capri”.

Anche il presidente di CapriExcellence che racchiude il top dell’imprenditoria locale, Riccardo Esposito, pur non entrando nel merito dell’autonomia degli uffici comunali ha dichiarato che “la legge prevede un rapporto di fiducia tra i responsabili degli uffici e il sindaco in carica e appare improbabile che lo stesso sindaco De Martino non conoscesse tempi, qualità e modalità dell’intervento messo in opera per smantellare la tenda della gioielleria. Viene spontaneo – scrive il presidente di CapriExcellence – porsi delle domande sul perché si è voluto creare questa situazione individuale che per modalità e tempistica può apparire vessatoria nei confronti di un singolo imprenditore”.

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Caustico anche l’intervento sull’argomento di Legambiente l’associazione ambientalista molto attiva a Capri Il presidente del circolo isolano, Nabil Pulita, preoccupato ha dichiarato: ”Legambiente ha registrato in questa azione una precisa volontà di far rispettare il regolamento sull’estetica cittadina, ma ci chiediamo perché non a tutti? Perché le demolizioni non hanno questa grande foga e dirompenza anche sul settore dell’abusivismo edilizio? Quanti altri abbattimenti sono stati effettuati così come è stato fatto in questo caso che ha travalicato i confini isolani? Quante vetrine non sono conformi ai regolamenti edilizi? E quante ne vanno eliminate? Quante tende non affini distrutte? Legambiente ha sempre chiesto e continuerà a farlo, serietà da parte della macchina pubblica, uguaglianza di giudizio, trasparenza, eliminazione di qualsiasi sopruso unitamente alla salvaguardia della bellezza e dei diritti di ogni cittadino”.

Ed è entrato nell’agone della discussione anche l’ex sindaco di Capri, Ciro Lembo, che nel suo intervento ha bacchettato lapidario l’accaduto: “La non scelta del sindaco ha creato un pericolosissimo precedente che potrà ripercuotersi contro molti cittadini capresi – ha detto Lembo – che potrebbero vedersi demolire abusi di necessità in attesa che la giustizia amministrativa si pronunci sul loro caso. E su questa materia appare che non ci sia parità di trattamento. Mi auguro che il buon senso e l’equilibrio prevalgano altrimenti è pur vero che quando l’ingiustizia diventa legge la resistenza diventa dovere”. Nonostante il dibattito, in corso sull’isola sarà la magistratura a scrivere la parola fine su tutta la vicenda.

(Fonte Ansa).

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