Controlli a tappeto nei “Compro Oro” della Provincia di Napoli. Carabinieri anche in quelli della penisola sorrentina

SORRENTO. Il comando provinciale dell’Arma dispone verifiche a tappeto su 237 esercizi di “Compro Oro”.

 

Blitz scattato negli ultimi due giorni per appurare la provenienza dei preziosi esposti nelle attività commerciali.

Nell’ultimo periodo, infatti, molte abitazioni del napoletano sono state saccheggiate da ladri e gli inquirenti che indagano sull’escalation dei furti ritengono che i “Compro Oro” vengano utilizzati per la ricettazione dei gioielli trafugati.

Nell’intera Provincia sono state riscontrate irregolarità in 29 esercizi, con 5 chili di preziosi posti sotto sequestro dai carabinieri per verificare che non rappresentino il bottino di furti e rapine.

Militari impegnati anche in controlli di tipo amministrativo. In particolare l’attenzione è stata puntata sulla registrazione dei documenti di chi vende oggetti preziosi, obbligatoria per legge. Così come in alcuni casi non è stata rispettata la tempistica prevista dalla normativa: Tra l’acquisto e la vendita dei preziosi deve trascorrere un lasso di tempo di almeno 10 giorni, ma i carabinieri hanno scoperto che in diverse occasioni la cessione è avvenuta il giorno stesso.

Per quanto riguarda l’area costiera, i militari del capitano Leonardo Colasuonno non hanno riscontrato irregolarità nei “Compro Oro” della zona. Però ciò non vuol dire che oggetti trafugati in penisola sorrentina non siano stati rivenduti in altre attività del napoletano.

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