Contro azzardo, usura e sovraindebitamento apre sportello Exodus a Sorrento

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SORRENTO. Fornire un aiuto concreto a chi è vittima della ludopatia ed a quanti sono soffocati dai debiti e rischiano di finire nelle grinfie degli usurai. È l’obiettivo della Fondazione Exodus ’94, attiva da oltre 25 anni nel territorio della diocesi di Sorrento – Castellammare di Stabia. Un quarto di secolo durante il quale l’associazione (riconosciuta dal 1996 dal ministero dell’Economia e delle Finanze), nata da un’idea dell’avvocato Luigi De Simone e dell’ex direttore della Caritas don Carmine Giudici, ha fornito assistenza a più di 5mila famiglie che hanno contratto finanziamenti che non sono state più in grado di pagare, alle quali sono stati garantiti sostegno economico e prestiti a tasso agevolato per circa 4milioni e mezzo di euro.

Aiuto assicurato anche a chi ha perso grosse somme al gioco tanto da finire sotto usura. Più di recente la fondazione ha cominciato anche a fornire consulenza legale nei casi di sovraindebitamento grazie all’applicazione di una legge (la cosiddetta norma salva-suicidi) che consente di liberare i consumatori schiacciati dai prestiti tramite un accordo omologato dal giudice.

Fino ad ora questi servizi venivano assicurati esclusivamente presso la sede di Castellammare, ma ora è stato aperto anche uno sportello a Sorrento, nei locali adiacenti la Cattedrale cittadina dove gli operatori sono a disposizione dei cittadini tutti i lunedì dalle 16 alle 19. “La nostra esperienza – spiega il presidente di Exodus ’94, Daniele Acampora – ci dice che Sorrento è una realtà ferita dall’usura e dal gioco e che spesso una patina luminosa nasconde fatiche e affanni di natura economica e non solo”.

In effetti i numeri parlano chiaro soprattutto per quanto riguarda la febbre dell’azzardo. I dati forniti dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli riferiti al 2017 dicono che i sorrentini hanno speso quasi 40milioni di euro pari ad una cifra pro capite che sfiora i 2mila e 500 euro. Soldi finiti non solo nelle slot machine, ma anche spesi per l’acquisto di gratta e vinci ed in giocate al Superenalotto. Una piaga che attanaglia tutto il comprensorio della Costiera, anche se le somme oscillano in maniera anche abbastanza consistente. Solo a Sant’Agnello, tra gli altri comuni peninsulari, si superano i 2mila euro di giocate per ogni residente (2.172 euro). A Piano di Sorrento si scende a quota 1.700 euro per poi superare leggermente quota mille a Massa Lubrense (1.005 euro pro capite). A Meta ogni cittadino spende in giocate varie 774 euro all’anno ed a Vico Equense solo (si fa per dire) 680 euro.

Nella battaglia contro la ludopatia la fondazione Exodus ’94 fa il possibile, ma Acampora chiede l’aiuto degli amministratori locali: “Si devono rendere conto che c’è un problema. Per dare un segnale abbiamo deciso di aprire una nuova sede a Sorrento nei locali della Cattedrale: La Costiera è piena di sale slot, bar e tabaccai con le macchinette e non sempre i regolamenti sulle distanze minime dai luoghi sensibili vengono fatti rispettare”. Per contrastare la dipendenza dal gioco i membri della fondazione svolgono attività di sensibilizzazione e di prevenzione nelle parrocchie e nelle scuole. “Abbiamo anche creato con i nostri terapeuti – conclude Acampora – gruppi di mutuo aiuto, percorsi di giocatori anonimi, iniziative di educazione sulla gestione del denaro”.

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