PIANO DI SORRENTO. I padri carmelitani pronti a fare dietro-front per quanto riguarda la chiusura della chiesa di Santa Teresa. L’ordine sarebbe addirittura intenzionato a trasferire a Piano di Sorrento frati da altre zone d’Italia per risolvere il problema dell’insufficiente numero di religiosi che, nelle scorse settimane, ha portato alla decisione di sospendere gli interventi per la riqualificazione del convento ed “affidare ad altri l’attenzione pastorale” su Santa Teresa.
La marcia indietro emerge da uno scambio di messaggi tra padre Saverio Cannistrà, preposito generale dei carmelitani ed il sindaco di Piano di Sorrento, Vincenzo Iaccarino. In una mail il responsabile dell’ordine spiega che “nessuna decisione è stata presa riguardo alla cessazione del servizio presso la chiesa di Santa Teresa. Al contrario è nostro desiderio rafforzare la presenza dei padri che attualmente è ridotta a soli due confratelli”.
Il cambio di rotta è la conseguenza del pressing attuato dall’amministrazione e dalla cittadinanza contro la chiusura della struttura religiosa attiva fin dal 1661. In prima linea il sindaco Iaccarino che ha portato in Consiglio comunale una delibera – approvata all’unanimità – per convincere i carmelitani a non abbandonare il luogo sacro e, nello stesso tempo, a rafforzare la loro presenza in città. Provvedimento al quale è stata allegata la risoluzione con cui, il 24 ottobre 1633, il definitorio generale dei superiori maggiori dell’ordine si dichiarò favorevole all’insediamento dei frati a Piano di Sorrento, ritenendo la penisola sorrentina “particolarmente adatta per la vita carmelitana e gli studi religiosi e letterari”.
A dare forza all’azione degli amministratori pubblici cittadini anche la volontà popolare manifestatasi attraverso le 7mila firme raccolte dai fedeli dopo che a Piano di Sorrento si è diffusa la voce della possibile chiusura della chiesa. Comunque nei prossimi giorni il sindaco Iaccarino e il preposito generale dei carmelitani si incontreranno a Roma per chiarire in maniera definitiva il destino del complesso di Santa Teresa.
