Cercatori d’oro sulle spiagge: è boom dei nuovi mestieri generati dalla crisi

alimuri

META. Gli effetti drammatici della disoccupazione hanno portato molte persone ad inventarsi nuove forme di guadagno. Dopo le forti mareggiate degli ultimi giorni, capita sempre più spesso di trovare, sulla spiaggia di Alimuri, cercatori di oro che scavano nella sabbia.

“Ho notato che nel periodo estivo – dice Romeo Di Leva, un 50enne senza un lavoro stabile – molte persone perdono oggetti preziosi in spiaggia e, poiché la compagnia marittima per cui lavoravo è fallita, ho deciso, insieme con un mio amico, di mettermi a cercare questi oggetti, che, se poi risultano essere d’oro, mi possono fruttare ben 35 euro al grammo”.

Catenine, orecchini, braccialetti, fedi, monete e oggetti antichi. I novelli cercatori d’oro sono sempre più frequenti nelle nostre zone, visto l’enorme valore di mercato raggiunto dai preziosi. Questi cercatori di speranza sono diventai esperti di correnti e condizioni climatiche, infatti, si muovono a seconda di dove il mare potrebbe depositare tesori: Meta, Seiano, Vico Equense, Castellammare ed anche alla Regina Giovanna.

Quando il mare è calmo prediligono le immersioni in apnea scuotendo la superficie sabbiosa marina, con attrezzi che hanno fabbricato da soli e rispettando il verso della corrente. Se il mare è agitato invece scavano a riva, in luoghi che ritengono possano nascondere oggetti preziosi.
 Molte persone, inoltre, si rivolgono ai cercatori d’oro per ritrovare oggetti smarriti cui danno prima di tutto un valore affettivo.

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