Cambia il calendario di pagamento delle pensioni

Cambiano le date di pagamento delle pensioni. Con il superamento dello Stato di emergenza per il Covid-19, Poste Italiane comunica che a partire dal mese di aprile sarà ripristinato il normale calendario di pagamento delle pensioni. Per i pensionati titolari di un Libretto di Risparmio, di un Conto BancoPosta o di una Postepay Evolution le pensioni torneranno ad essere accreditate regolarmente dal primo giorno del mese, quindi dal 1° aprile. A partire dallo stesso giorno, inoltre, i titolari di carta Postamat, Carta Libretto o di Postepay Evolution potranno prelevare la pensione in contanti dagli 8.000 sportelli automatici Postamat in Italia, senza bisogno di recarsi allo sportello.

Tutti coloro che intendono ritirare la pensione in contanti allo sportello potranno presentarsi in uno dei 12.800 Uffici Postali su tutto il territorio nazionale dall’1 al 6 aprile, preferibilmente secondo la turnaziona alfabetica affissa all’esterno di ciascun Ufficio Postale. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito www.poste.it o contattare il numero verde 800003322.

Dopo lo stop dell’anno scorso, già dal 1° gennaio 2022 è tornata la rivalutazione degli assegni. Inoltre, con il taglio dell’Irpef varato per i redditi da lavoro e da pensione, i trattamenti sopra i 15mila euro lordi l’anno hanno avuto già da marzo un ulteriore incremento. Il taglio varato a partire da quest’anno prevede che la prima aliquota (fino a 15mila euro lordi) resti invariata al 23 per cento. Quella del 27 per cento, che va dai 15mila ai 28mila euro scende invece al 25, mentre quella successiva del 38 per cento cala al 35 e si applica fino a 50mila euro, soglia oltre la quale scatta il prelievo del 43 per cento (viene eliminata l’aliquota del 41%).

Il guadagno dovuto al taglio delle aliquote crescerà progressivamente fino a un picco intorno ai 50mila euro di reddito per poi tornare a diminuire. Fino a quota 15mila ci sono solo gli effetti della rivalutazione (circa 200 euro al massimo). Salendo a 20mila euro di pensione lorda all’anno l’aumento arriva complessivamente a 344 euro, mentre a 40mila euro l’incremento si spinge fino a 1.016 euro. Poi cresce ancora sfruttando il calo delle aliquote e arriva a circa 1.330 euro per un reddito intorno a 50mila euro lordi. Il beneficio dovuto al taglio delle tasse poi si riduce fino alla quota fissa di 270 euro, mentre la rivalutazione ovviamente varia in base all’importo della pensione.

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