Bimbo rapito dalla casa famiglia di Meta, continuano le ricerche

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META. Potrebbe aver trovato rifugio in un campo nella zona a nord di Napoli o già aver lasciato l’Italia con suo figlio. Sono diverse le piste battute nelle ricerche della donna di etnia rom che l’altro giorno ha portato via il piccolo di tre anni dalla casa famiglia di Meta alla quale era stato affidato dopo che ai genitori era stata revocata la potestà genitoriale per le condizioni in cui vivevano, ritenute dai giudici inadeguate ad un bambino, e per i numerosi precedenti penali della madre.

Già in precedenza, dopo la decisione del Tribunale dei Minorenni per il collocamento in comunità, la donna aveva provato a fuggire, ma era stata intercettata all’aeroporto. Successivamente il bimbo era stato affidato alla casa famiglia, con l’autorizzazione per la madre di vederlo ma in incontri protetti e monitorati. Proprio durante uno di questi colloqui la donna è riuscita a portarlo via ed a far perdere le proprie tracce.

Immediatamente dopo il rapimento sono scattate le ricerche da parte dei carabinieri della compagnia di Sorrento. Posti di blocco e controlli nelle stazioni della Circumvesuviana fino a Napoli non hanno, però, finora dato risultati. Si sospetta che la donna abbia trovato l’appoggio di familiari e conoscenti per nascondersi in attesa di lasciare il Paese. I militari dell’Arma hanno anche diffuso una sua descrizione ricavata dalla immagini degli impianti di videosorveglianza di Meta. È alta intorno al metro e 65, è corpulenta, ha circa 25 anni ed ha i capelli castani lunghi.

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