SORRENTO. Arriva il via libera alla predisposizione del Piano per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Il Consiglio comunale, nella seduta dell’altro giorno, ha approvato la proposta formulata dal movimento civico “Sorrento senza barriere”. Un fatto storico, per due motivi: l’importanza del provvedimento per rendere la città più vivibile per i portatori di handicap e perché è la prima volta che l’assemblea cittadina vaglia una proposta di iniziativa popolare.
Con la delibera approvata all’unanimità dal Consiglio, l’amministrazione comunale si impegna a realizzare, nel giro di qualche mese, il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche, che è uno strumento obbligatorio che contiene l’analisi attuale di accessibilità dei percorsi cittadini e la programmazione degli interventi, suddivisi per priorità, che il Comune, dovrà realizzare per l’abbattimento degli ostacoli.
Prevista anche l’istituzione di un apposito capitolo nel Bilancio Comunale, per destinare, a partire dall’anno 2017, le risorse necessarie per attuare il Peba. Inoltre, i promotori spingono anche per la realizzazione di un logo “No Barriere Architettoniche – No Barriers For Disabled Guests” o simile che il Comune di Sorrento, mediante azioni di sensibilizzazione e in collaborazione con le associazioni di categoria e le aziende del trasporto pubblico locale, renderà disponibile a quei soggetti i cui locali o spazi risulteranno privi di barriere architettoniche.
Nel frattempo si registra anche la soddisfazione per il passo in avanti compiuto dalla democrazia diretta nella città di Sorrento. “Ieri, dopo circa 19 anni dalla entrata in vigore del Regolamento per la partecipazione dei cittadini alla vita amministrativa – sottolinea il presidente dell’assemblea, Emiliostefano Marzuillo – , è stata trattata dal Consiglio comunale per la prima volta una proposta di deliberazione di iniziativa popolare, avanzata, cioè, non dal sindaco, consiglieri o assessori, ma da un gruppo di cittadini (il regolamento prevede che i sottoscrittori siano almeno 300). A parte la delicatezza e sensibilità dell’argomento trattato, è stato un momento significativo della vita democratica della nostra città, un segno di grande partecipazione e di coinvolgimento attivo. Grazie di cuore a chi si è impegnato per averci dato questo stimolo”.