Balneazione. Primo divieto in penisola sorrentina

A partire dal 12 aprile e fino al 30 settembre 2023, l’Arpa Campania riprende le attività di campionamento e controllo in mare per garantire una stagione balneare senza rischi sanitari. Al momento, come per la scorsa annualità, si conferma il 97% di costa balneabile a fronte del restante 3% di costa non balneabile (circa 15 km) perché risultata “scarsa” all’elaborazione statistica della classe di qualità. Resta esclusa dal conteggio la quota di litorale non destinata all’uso balneare, circa 60 chilometri, per la presenza di aree portuali, servitù militari, canali e foci di fiumi non risanabili, aree marine protette.

Le attività di campionamento e controllo in mare vengono svolte dall’Agenzia con l’ausilio della flotta di sua proprietà, gestita e coordinata dalla Uo Mare. Contestualmente Arpac provvederà alla valutazione, verifica, pubblicazione e trasmissione in tempo reale dei dati analitici ottenuti nel corso delle campagne di monitoraggio mensili.

Su ciascuna delle 328 acque di balneazione (41 in provincia di Caserta, 148 in provincia di Napoli e 139 in quella di Salerno) i Dipartimenti provinciali costieri eseguiranno, nel rispetto del calendario regionale, prelievi di acqua di mare in punti prefissati della rete laddove si prevede il maggior afflusso di bagnanti e in aree a presumibile rischio di inquinamento.

Le acque risultate di qualità sufficiente, buona, eccellente e quelle di nuova classificazione sono da considerarsi balneabili a inizio stagione balneare, mentre sono da ritenersi non balneabili per l’intera stagione quelle classificate di qualità scarsa. I sindaci dei Comuni interessati dovranno emanare un’ordinanza di divieto di balneazione. Rientrano in questa categoria alcuni tratti della costa di Pozzuoli, Sessa Aurunca, Castellammare di Stabia, Napoli, Sant’Agnello (Punta San Francesco), Torre Annunziata, Battipaglia, Pontecagnano Faiano, Ravello e Salerno.

Dall’analisi della quota di acque adibite alla balneazione (circa 480 km) si registra l’88% di acque di qualità “eccellenti” parimenti alla scorsa stagione balneare, un aumento al 7% di acque “buone” rispetto al 5% registrato nel 2022, il 2% di acque “sufficienti” rispetto al 4% riscontrato nel 2022 e sempre il 3% di acque di qualità scarsa e pertanto in divieto di balneazione ad inizio stagione balneare 2023.

A consuntivo della stagione alle porte, su un totale di circa 480 chilometri di costa adibita alla balneazione, si prevedono all’incirca 2.500 prelievi ed oltre 5mila determinazioni analitiche per la ricerca degli indicatori di contaminazione fecale (Escherichia coli ed Enterococchi intestinali). Dalle risultanze di tali analisi, in corso di stagione balneare, le acque dichiarate balneabili a inizio stagione potranno entrare in divieto temporaneo se dovessero superare i limiti di concentrazione previsti dalla normativa per i parametri determinanti la balneabilità.

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