SORRENTO. Nei primi tre anni di attività ha venduto circa 10mila apparecchi. Poi, un brusco crollo della domanda ha portato ad un calo della produzione di circa il 50 per cento. Una circostanza che ha suggerito al titolare della “Md Engineering”, azienda di Sorrento che produce l’antifurto per auto e moto chiamato “Dialogos Mobility”, di vederci chiaro.
Una indagine ha portato due anni fa alla scoperta di dispositivi “simili o addirittura identici”, commercializzati da una azienda di Monopoli. Sono subito partite le diffide per bloccare la vendita dei cloni, ma non hanno sortito effetto, tanto che Antonino Maresca, amministratore dell’azienda sorrentina, per far valere le proprie ragioni, è stato costretto a ricorrere al Tribunale di Bari.
Nei giorni scorsi è arrivato il provvedimento che ha riconosciuto la legittimità dell’istanza contro la “Japan Car Srl” di Monopoli. Nel ricorso, che ha trovato pieno accoglimento da parte della sezione civile del Tribunale di Bari, il legale della “Md Engineering”, ravvisando la violazione dell’articolo 82 del codice della proprietà industriale ha chiesto il sequestro dei macchinari e della attrezzature destinati alla produzione e al confezionamento dei dispositivi, delle scritture contabili relative alla vendita e alla commercializzazione dell’antifurto contraffatto.
Inoltre è stato disposto il ritiro della merce già commercializzata, con la condanna della “Japan Car Srl”, per ogni giorno di ritardo nell’esecuzione del provvedimento e per ogni eventuale successiva violazione, ad una penale giornaliera determinata dal Tribunale in 200 euro.
Il “Dialogo Mobility”, ideato da Antonino Maresca nel 2013 e brevettato nel 2014, è articolato con una presa “OBD” che permette di avere un controllo completo sui parametri del motore e monitorare altre parti di un autoveicolo come il telaio e gli accessori e consente anche di connettersi al sistema di diagnostica.