Aule e bagni sporchi, domani sciopero degli studenti del Salvemini di Sorrento

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SORRENTO. Domani aule deserte al liceo Salvemini. Il tam tam via social è partito oggi ed in pochi minuti ha raggiunto cellulari e computer di tutti gli studenti. L’invito a non andare a scuola domani, sabato 8 febbraio 2020. A firmarlo sono “i rappresentanti”. Non è chiaro se si tratti della componente studenti del Consiglio d’istituto o di quelli di classe e nemmeno quanti siano i sottoscrittori del documento. Fatto sta che molti ragazzi hanno già avvisato i genitori che domani resteranno a casa. Il motivo della protesta si rileva dal testo che circola in queste ore tra gli studenti.

“Care ragazze e cari ragazzi – si legge – dopo giorni e giorni di attesa ci troviamo ancora a dover esercitare il nostro diritto allo studio in una scuola dove la situazione igienica è a dir poco degradata. La nostra dirigente si è impegnata tanto per risolvere questa situazione, trovando svariate soluzioni. Però come al solito lo Stato italiano, con gli illimitati processi burocratici che impone per la gestione delle pubbliche amministrazioni, ha costretto noi studenti a frequentare contesti scolastici indescrivibili.

È arrivato il momento di mostrare e rendere pubblico il nostro dissenso, la scuola è come una seconda casa per noi e non possiamo accettare di vederla in queste condizioni. Occupare la scuola, fare un sit-in o comunque cercare di manifestare nei locali scolastici sarebbe un’azione scriteriata, priva di senso, dobbiamo rendere chiara l’idea che in una scuola ridotta così noi non ci vogliamo stare. Per questo motivo chiediamo a tutti i ragazzi del liceo di non entrare domani a scuola in forma di protesta”.

Come detto il documento è firmato dai rappresentanti. Ma a quanto pare anche molti genitori sostengono le rimostranze dei ragazzi. In tanti, infatti, sono pronti a giustificare la loro assenza. Però non esitano a puntare il dito contro le istituzioni. In primis la Città Metropolitana che, a quanto sembra, per questioni legate agli appalti non garantisce il servizio di pulizia.

Ma anche i vertici scolastici non sarebbero esenti da colpe. “Perché – ci dice un genitore molto arrabbiato – la dirigente ed il Consiglio d’istituto non utilizzano i soldi raccolti come “contributo all’istituto” per garantire la pulizia della scuola? Si tratta di cifre che vanno dai 75 ai 130 euro versate dagli alunni che si iscrivono dal secondo al quinto anno. Somme consistenti che in una fase di emergenza sarebbe giusto destinare all’igiene scolastica”.

Il Consiglio d’istituto nella seduta del 16 dicembre 2019 ha stabilito che il contributo è destinato a assicurazioni, attività scolastiche pomeridiane, funzionamento didattico, registro elettronico, solidarietà, acquisto di materiali e sussidi didattici, libri e riviste, progetti per il miglioramento dell’offerta formativa, mente la maggiorazione per il Cambridge è dovuta alle spese per il reclutamento di esperti esterni madrelingua.

“Tutte finalità condivisibili – spiega il papà che ci ha segnalato il problema – ma secondarie rispetto alla pulizia e l’igiene della scuola”.

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