Archiviate le accuse di corruzione e traffico di influenze, nei confronti dell’armatore sorrentino Gianluigi Aponte. Il giudice per le indagini preliminari ha disposto l’archiviazione del procedimento a carico del patron di Msc e del comandante Giuseppe Langella, amministratore delegato della compagnia di navigazione Snav. I due erano accusati di corruzione dalla Procura della Repubblica di Napoli per una serie di concessioni marittime non autorizzate. Ad Aponte gli inquirenti contestavano la corruzione e il traffico di influenze in concorso.
Secondo gli inquirenti l’armatore, insieme con altri indagati, aveva avuto un ruolo nella redazione di due atti finalizzati a consentire l’ingresso nel porto di Massa Lubrense di due motonavi, la Apollo 1 e la Delfino, di proprietà di società riconducibili ad Aponte ed all’imprenditore Salvatore Di Leva, in deroga ad un’ordinanza della Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia, che invece vieta l’approdo in quel porto a navi di lunghezza superiore ai 15 metri. È stata poi la stessa Procura partenopea a chiedere l’archiviazione del procedimento a carico di Aponte e Langella.
“Siamo molto soddisfatti dell’esito che, ancora una volta conferma l’assoluta estraneità di Gianluigi Aponte rispetto alle vicende corruttive ipotizzate – commentano i penalisti Annalisa Stile e Giro Sepe -. Un esito poi scontato che vede per altro archiviata anche la posizione del comandante Langella, amministratore delegato della Snav, coinvolto nello stesso procedimento sempre per reati di corruzione”.