Dopo i deludenti risultati del test del Dna prelevato alla modella venezuelana che hanno stabilito che la 31enne sudamericana non è imparentata con i Celentano, resta in piedi solo la pista che porta in Turchia per le speranze di ritrovare Angela, scomparsa nel 1996 sul monte Faito, a Vico Equense.
Mamma Maria, papà Catello e le sorelle, dopo le varie piste percorse sempre senza successo in questi lunghi anni, possono aggrapparsi solo alle tracce che portano verso l’Est Europa. In particolare in Turchia rispolverando la foto scattata da Vincenza Trentinella nel 2009 sull’isola turca di Büyükada. Una ragazza che sarebbe figlia adottiva di un veterinario, il cui nome sarebbe stato confuso.
Due anni fa, la nuova denuncia, ha portato alla riapertura del fascicolo già archiviato nel 2010, dopo le indagini dei carabinieri del Ros, da parte della Dda di Napoli.
Una perizia ha escluso la corrispondenza dei tratti somatici, ma secondo il gip del tribunale di Napoli ci sono delle imprecisioni sull’identità del veterinario, presunto padre adottivo di Angela: anziché perquisire l’abitazione di Fahfi Bey, nel corso delle indagini gli investigatori sarebbero stati a casa del collega Fahri Dal, che esercita la professione di veterinario nello stesso studio.
Ora ci sono altri cinque mesi di tempo per ripetere questo accertamento, attraverso una rogatoria internazionale – l’ennesima – con la Turchia. Una pista che ora anche la famiglia Celentano, a proprie spese, ha deciso di seguire, con il team coordinato dall’avvocato Luigi Ferrandino con l’avvocato Enrica Visconti.