Ancora bocciato il parcheggio multipiano a Meta

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Nuova bocciatura del Tar Campania al maxi parcheggio interrato che un’azienda privata intende realizzare a Meta. Progetto già stroncato nel 2012 e poi nel 2020 dalla Soprintendenza per la provincia di Napoli che aveva dato parere negativo all’intervento, confermando la relazione del dirigente del Comune, Luigi Cacace.

Nel 2019, però, il Consiglio di Stato aveva dato ragione all’azienda che aveva proposto di realizzare un parcheggio interrato su tre livelli di circa 300 posti con tanto di bar in superficie, sostenendo che la Soprintendenza avrebbe dovuto argomentare diversamente il suo diniego.

Nei giorni scorsi, però, il Tar si è trovato a giudicare il nuovo ricorso presentato dall’impresa contro il secondo parere negativo del Comune di Meta al rilascio del permesso di costruire in via Santa Lucia, a due passi dalla chiesa del ‘600 e tra edifici storici dell’antico borgo, alcuni dei quali risalgono anche al ‘500.

L’opera, secondo i giudici, non sarebbe compatibile con le disposizioni urbanistiche e paesaggistiche vigenti gravanti sull’area (Zona 2 del PUT tutela insediamenti antichi accentrati; Zona di Rispetto Ambientale) in cui è inibita la nuova edificazione privata risultando assentibili solo interventi pubblici nel rispetto delle caratteristiche ambientali.

Pertanto, nonostante il progetto sia stato denominato “parcheggio pubblico a rotazione multipiano di interesse pubblico, da realizzare in via Santa Lucia”, la struttura viene comunque considerata di edilizia privata. Secondo l’elaborato il parcheggio doveva sorgere in un fondo a due passi dalla chiesa dell’Annunziata, unico spazio verde rimasto nell’antico borgo di Meta.

Eliminati dall’idea iniziale alcuni ulteriori volumi ed una torretta, sarebbero rimasti il bar in superficie e un’area a verde con ascensore d’accesso, quattro ingressi sui vari lati e uno di questi proprio nei pressi dell’antica chiesa. Il tutto a poche centinaia di metri dalle spiagge, ma praticamente nel cuore del centro storico di Meta.

Tra l’altro lo stesso progetto era stato presentato e bocciato già due volte nel 2012 e nel 2020, nonostante fosse molto simile a quello esaminato – e bloccato anch’esso – già nel 2004, quasi vent’anni fa. Secondo la Soprintendenza l’intervento avrebbe un forte impatto paesistico per il centro storico che si sviluppa con stradine tradizionali di modesta ampiezza e architettura tipica della penisola sorrentina e amalfitana, risultando, quindi, una “alterazione dello stato dei luoghi”.

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