Arriva la stretta per gli affitti brevi. Il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, ha presentato un disegno di legge attraverso il quale si punta a fornire una disciplina uniforme a livello nazionale e a salvaguardare i centri storici.
In sintesi il provvedimento prevede per chi prenota tramite le piattaforme web l’obbligo di soggiornare nei Comuni turistici per almeno due notti. In arrivo anche un codice identificativo nazionale che andrà esibito sui portali e all’ingresso delle case in locazione. Previste multe fino a 5mila euro per i furbetti. Istituita anche la figura del property manager, che avrà un codice Ateco ad hoc.
Proposta che sta provocando già le prese di posizione degli addetti ai lavori. “Non siamo d’accordo nella limitazione della locazione breve ad almeno due giorni, questo minerebbe almeno il 40% dei ricavi di nostri operatori che si trovano soprattutto in città, sede di aeroporti e porti, ed utilizzati come piattaforme per raggiungere altre destinazioni turistiche”, avverte Agostino Ingenito di Abbac.
Secondo il rappresentante dei gestori di attività extralberghiere è “utile attivare quel codice unico per il quale l’Agenzia delle Entrate era stata incaricata per la realizzazione di una piattaforma unica nazionale, ma vanno chiarite meglio le condizioni previste per le scie amministrative. Tanti gli immobili con piccole difformità dovute anche a regolamenti edilizi non omogenei in Italia che ridurrebbero il numero dei posti letto a disposizione”.
Secondo Ingenito, “al netto di speculazione ed abusivismo, il settore sta rispondendo ad una domanda targhetizzata e che cerca queste soluzioni. E in Italia non ci sono alberghi sufficienti per accogliere questo tipo di flusso di turismo individuale”.
“Ribadiamo la necessità che il ministro si confronti in sede europea – conclude il presidente di Abbac – e ci dica chiaramente qual’è la sua posizione su flussi di turismo medio basso che arriva nel nostro Paese per godere delle nostre bellezze”.
